martedì 22 settembre 2015

NON CHIEDIAMO LA LUNA





Il Comitato di Difesa del Territorio, da anni attivo nel sollecitare l’attenzione verso il tema della riduzione e della differenziazione dei rifiuti finalizzata al riciclo degli stessi, in collaborazione con alcuni cittadini, con la Testata giornalistica Il Gallo Parlante e con l’Associazione No Borders, ha recentemente protocollato una lettera indirizzata al comune di Zagarolo nella quale vengono proposte delle semplici pratiche da adottare quotidianamente e, in particolare, durante le feste e sagre di paese, affinchè tali eventi pubblici assumano una dimensione più rispettosa dell’ambiente e dei dettami sulla raccolta differenziata, sul riuso ed il riciclo dei rifiuti che ogni comunità, per legge, è tenuta a seguire.


Malgrado le normative vigenti, ad oggi, la maggior parte di questi eventi, non vede messa in pratica alcuna misura per la riduzione dei rifiuti, e spesso neanche le minime pratiche di differenziazione degli stessi.


Risulta quindi che le iniziative più tipiche, e quindi più utili a promuovere il territorio, sono anche quelle che determinano un grande impatto ambientale. 

Ciò che si propone al comune è di collaborare al fine di rendere più efficace e trasparente il ciclo della raccolta differenziata, condividendone i risultati, i dati statistici, i costi e le criticità in modo da potere raccogliere contributi di idee e collaborazioni utili a migliorare, economicamente ed ambientalmente, l’intero ciclo dei rifiuti. 
Si richiede inoltre di cooperare con la società addetta alla gestione dei servizi di igiene urbana per mettere in atto quelle necessarie attività, quali la fornitura dei bidoni di conferimento e materiale informativo, in modo da poter portare a termine le proposte effettuate.
Abbiamo suggerito di scegliere la prossima imminente Sagra dell’Uva, quale occasione utile per sensibilizzare la cittadinanza sul tema, invitando, inoltre, gli organizzatori all’utilizzo di stoviglie lavabili o, dove ciò non sia possibile per comprovati motivi logistici, di consigliare l’utilizzo di materiale compostabile, incentivando, nel contempo, l’utilizzo delle caraffe di vetro per la somministrazione dell’acqua, nel duplice scopo di ridurre l’uso delle bottiglie di plastica e di fruire dell’acqua pubblica. 
Nello specifico, inoltre, abbiamo realizzato e reso disponibile, una indagine di mercato per la ricerca di materiale compostabile ai prezzi più vantaggiosi. In occasione dei giorni di sagra saranno presenti anche dei volontari disponibili a contribuire nell'opera divulgativa e di corretta raccolta differenziata. Abbiamo, ancora, reso disponibile le competenze atte a garantire, nella sua ideazione , una adeguata comunicazione. 

Una proposta di simile intervento verrà presto inoltrata anche alle altre amministrazioni comunali della zona, nella speranza che la partecipazione attiva dei cittadini stimoli le stesse ad un cambio di rotta ormai necessario.

sabato 5 settembre 2015

#NOSPRECOALIMENTARE









Il Comitato di Difesa del Territorio, insieme a molte altre associazioni e comitati del territorio, aderisce ed apporta sostegno all'iniziativa.
Di seguito riportiamo il comunicato e l'invito alla collaborazione:




#NOSPRECOALIMENTARE #INVENDUTOSOLIDALE è un progetto è laico, libero, svincolato da partiti e movimenti politici e dalle logiche che li sottendono; unisce cittadini provenienti da Zagarolo, San Cesareo, Rocca Priora, Cave, Genazzano, Artena e Colleferro (per ora).
#NOSPRECOALIMENTARE nasce nel momento in cui, alcuni di noi, hanno deciso di passare parte del proprio tempo al centro policulturale Baobab di Roma, prestando assistenza volontaria.
Il Baobab è una struttura di accoglienza all'avanguardia gestita, da oltre 10 anni, dagli stessi immigrati, un'ex vetreria che normalmente ospita 215 richiedenti asilo come rifugiati, dotata, inoltre,  di una mensa sociale. Da giugno, il Baobab, è in presenza di una forte emergenza umanitaria; nel centro transitano infatti oltre 400 persone che necessitano di tutto, a cominciare dai beni per la prima accoglienza, per finire con abiti, saponi, pasti e tanta umanità. La risposta dei romani è stata, ed è tuttora, molto forte e molto, molto bella, tanta solidarietà e tanta voglia di contribuire alla riuscita di questo esperimento unico nel suo genere. C'è bisogno di tutto però: 400 persone significano 400 colazioni, 400 pranzi, 400 cene, un continuo ricambio di abiti, lenzuola, asciugamani, coperte, acqua, bicchieri, piatti, tovaglioli, carta igienica...tutto.
Da qui, cioè dall’emergenza alimentare del Baobab, si sviluppa il progetto vero e proprio, con la proposta, avanzata ai produttori del Mercato Contadino di Zagarolo, di destinare l’invenduto di fine giornata, l’invenduto solidale appunto, al centro di accoglienza. L’invenduto solidale è rappresentato da tutti quei prodotti che, ancora buoni, non possono però più essere destinati alla vendita e che, grazie all’iniziativa #nosprecoalimentare, trovano una direzione diversa, più intelligente e più virtuosa, del cesto della spazzatura.
L’idea è stata accolta con grande entusiasmo da parte di tutti: dai produttori stessi, dai frequentatori del mercato e dalle istituzioni.  La quantità di merce lasciata è stata talmente abbondante da averci lasciato tutti increduli ed emozionati.
Possibile che in questo momento storico sociale, così difficile per molti, ci sia tanto spreco alimentare?
Abbiamo così deciso di rendere quello che era partito solo come un tentativo, un progetto stabile e continuativo, da ripetere ogni domenica al mercato.
Nel punto di raccolta, oltre all’invenduto, riceviamo anche le donazioni che si basano sulla lista delle emergenze che il Baobab, di giorno in giorno, rende note.
Una volta superata l’emergenza Baobab, pensiamo di rivolgerci anche a tutte quelle situazioni di fragilità presenti sul territorio, non come mero assistenzialismo, ma con un progetto dinamico ed interattivo che cerchi di coinvolgere i “fruitori” stessi dell’invenduto, allo sviluppo ed alla crescita dell’iniziativa.
Per ora, praticamente e concretamente, ogni domenica, 2 di noi sono presenti al mercato dalle 10,30 fino alla chiusura, per informare, prendere contatti, raccogliere adesioni e donazioni, mentre altri 2 volontari, arrivano verso le 12,30 per trasportare tutto al Baobab.
Il lavoro da fare è tanto, quasi quanto lo spreco alimentare. Potremmo rivolgerci anche al mercato del sabato o estendere l’iniziativa su altri comuni, ma abbiamo bisogno di crescere anche numericamente.
Se volete contribuire attivamente al progetto, proponendo idee, partecipando ai turni della domenica, prendendo parte alle discussioni e alle decisioni del gruppo, o volete maggiori info, potete segnalarlo scrivendo all'indirizzo email: nosprecoalimentare@gmail.com o venendoci a trovare la domenica.
Vi aspettiamo!


lunedì 29 giugno 2015

INCONTRO PER LA PISTA CICLABILE

CONTRO LE GRANDI INUTILI DEVASTANTI OPERE
PER UNA PICCOLA UTILE GRANDE OPERA

> invito per mercoledì 8 luglio 2015 a Zagarolo <

Il tratto ferroviario Fiuggi-Roma (con diversi tratti secondari) è stato inaugurato nel 1916 mentre, nel 1984, è stato chiuso l’ultimo tratto. Il COTRAL è stato l’ultimo gestore della tratta ferroviaria Roma-Fiuggi e, con la fine del servizio, il terreno su cui sono posti i binari è tornato ad essere proprietà demaniale della Regione Lazio.

Dopo tanti anni di abbandono nel 1996 la regione Lazio decide di riconvertire il tracciato della linea ferroviaria in pista ciclabile sotto la spinta delle forze ambientaliste, delle comunità locali, e con l’approvazione dell’allora presidente della regione Piero Badaloni. La regione si avvalse anche di una legge nazionale, la 366 del 1998, che finanzia piste ciclabili su sedi ferroviarie dismesse. Tale legge fu approvata durante il governo Prodi Uno.

L’inaugurazione della pista ciclabile è avvenuta nel 2000 alla presenza delle autorità competenti e di circa 5.000 ciclisti, un avvenimento unico per la Ciociaria.

La riconversione in pista ciclabile ( itinerario su http://bit.ly/1QUsPe8 ), tuttavia, non riguarda, come ci si potrebbe aspettare, tutta la tratta Roma-Fiuggi, ma solamente il tratto che si trova nel territorio della provincia di Frosinone da Fiuggi alla stazione ferroviaria di Paliano (22km circa). Il rimanente tracciato è stato parzialmente “cannibalizzato” dalle strade statali e regionali adiacenti al vecchio tracciato ferroviario. I comuni della provincia di Roma interessati dalla tratta ferroviaria sono: Genazzano, Cave, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Colonna, Montecompatri e Roma (VI Municipio).

Da Genazzano paese a Cave, per esempio, il tracciato è stato completamente assorbito dalla statale. Come dicevamo, molte delle tratte comunali sono scomparse tuttavia alcune amministrazioni comunali (Cave e Genazzano) hanno recentemente attrezzato dei percorsi ciclabili sostitutivi che collegano la pista ciclabile dalla stazione di Paliano (Fr) a San Bartolomeo di Cave posto ai confini dell’agro di Palestrina (oltre 12 km).

Dalla dismissione dell’ultimo tratto Roma-San Cesareo nel 1984, diversi organismi di base, comitati, partiti, singole persone si sono mobilitati cercando di far diventare realtà quello che ancora oggi appare un sogno impossibile: una pista ciclabile da e per Roma che utilizzi in prevalenza il tracciato ferroviario della Roma-Fiuggi.

Oggi, proponiamo un incontro per Mercoledì 8 Luglio 2015 ore 18,00 a Zagarolo, presso il Wiki Hostels di Via Colle Casette, 34 per valutare se esistono le condizioni e la volontà per creare un movimento locale da Genazzano a Roma (VI municipio) che si faccia carico di:
1) fare pressione sulle amministrazioni locali affinché deliberino con una variante al PRG la destinazione a pista ciclabile (condivisa con pedoni) dell’ex tracciato ferroviario;
2) valutare diverse forme di realizzazione delle singole tratte comunali: lavoro volontario, microcredito, donazioni di sponsor privati, ecc.;
3) valutare la possibilità di utilizzo della legge 366/98 o legislazione europea per finanziare le singole tratte comunali.

E’ gradita conferma partecipazione.

Grazie per l’attenzione,
Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani
No Border Onlus
Ricicliamo la Ferrovia
Rizoma
Tterra Lazio sud orientale

Per info:

giovedì 7 maggio 2015

RICOMINCIAMO DALLE SCUOLE



Il 6 maggio siamo intervenuti, come membri esterni, all'interno dell' Assemblea d'Istituto del Liceo Scientifico P. Borsellino e G. Falcone di Zagarolo, per raccontare ai ragazzi la storia della Villa di Cesare e Massenzio. E' stata solo la prima di una serie di iniziative che vogliamo intraprendere negli istituti scolastici.
Perchè è proprio da qui che vogliamo ripartire: dalle scuole, dai giovani, da chi ha capacità di ascolto, ancora poche sovrastrutture in testa, tanti sogni, speranze e voglia di costruire. Da chi ha ancora tutto il futuro davanti, da coloro cui il territorio appartiene veramente.
Vogliamo che questo territorio lo scoprano, e sappiano che non è fatto solo di discariche e di inceneritori, di centri commerciali e colate di cemento. Vogliamo che lo vivano, che se ne innamorino, che non siano costretti a scappare altrove in cerca di alternative.

Questo,  il loro territorio, non è votato all’anonimato, non può diventare una replica all’infinito di strade, capannoni industriali, nuove palazzine rimaste invendute e diventate subito vecchie,  ma è invece ricco di storia, di radici, di bellezze, di unicità, di tesori.


La Villa di Cesare e Massenzio a San Cesareo, la sua valorizzazione, l’ipotesi  della sua trasformazione in un vero parco archeologico, il suo possibile inserimento all’interno di un percorso composto  da tante perle rare, unite, come da il filo di una collana, dalla ricchezza di ciò che ci è stato tramando, è proprio questo: un futuro possibile, un riscatto, un’occasione. L’occasione di cambiare direzione e senso di marcia, verso un’idea diversa di sviluppo, in cui al centro tornino ad esserci  semplicemente le peculiarità e le vocazioni  proprie di ogni luogo. 

E chi dovrebbe coglierla questa occasione se non i giovani? Dobbiamo coinvolgerli ed informarli di ciò che appartiene anche a loro. Questa è una responsabilità che ognuno di noi dovrebbe assumersi.






lunedì 13 aprile 2015

DISCARICHE DI AMIANTO


Fino ad alcuni anni fa “andare in campagna” rappresentava, nella realtà come nell’immaginario collettivo, aria pura, bei paesaggi, una natura sferzante che dava vigore e forza interiore.

Oggi invece, la percezione visiva e l'effetto interiore che si ricava da quegli stessi luoghi è, nella maggior parte dei casi,  ben altro.

Non passa infatti giorno che, guardandosi intorno, non si abbia modo di osservare nuove forme che, definire “di vita” rappresenta certamente un eufemismo.

Parliamo ovviamente delle innumerevoli discariche abusive, più o meno grandi, in cui ci imbattiamo, sia lungo quelle strade percorse durante una gita fuori porta o usate per raggiungere un'area picnic, sia abitualmente nei tragitti di tutti i giorni.

Uno scenario “diversamente mozzafiato” che inibisce ogni velleità naturalistica  e romantica ma, al contrario, lascia spazio ad un senso di vuoto interiore divenuto ormai ordinario e che porta alla riflessione di quanto, oltre alla devastazione del territorio, tutto ciò comporti costi che ricadono  quotidianamente sulle spalle della comunità intera.

Se da un lato questa situazione  è frutto della incapacità del governo, locale o nazionale, di prevenire e punire tali  illeciti, dall'altra vi è la crescente complicità del singolo cittadino che, attivamente o passivamente, determina questo scempio  che, nel migliore dei casi,  è rappresentato da montagne di inerti, ma che sempre più spesso presenta anche tracce di materiali tossici come il ben noto amianto.

E' proprio a seguito della sempre più frequente presenza di amianto, che il Comitato di Difesa del Territorio – Colli Prenestini e Castelli Romani ha da tempo intrapreso una iniziativa tesa ad evidenziare e segnalare le innumerevoli discariche abusive, ponendo particolare attenzione proprio all’eternit, comunicandone la presenza alle autorità competenti e monitorandone le operazioni di bonifica.
Solo nell’ultimo periodo sono stati infatti segnalati abbandoni illeciti a San Cesareo:
San Cesareo Via Colle di Fuori
 
a Montecompatri:

 
Montecompatri Via Dei pratono Parti Comuni
Montecompatri Via Casilina Cava di Laghetto



a Zagarolo:
Zagarolo Via Dei Cavoni
Zagarolo Via Dei Cavoni



Zagarolo Via Prenestina Nuova


a Genazzano:
Genazzano presso Mola Dei Piscoli





ancora a Cave:
Cave Via Della Ripa






e a Rocca di Papa:
Rocca di Papa Via dei Principi


Il problema dell'amianto merita  un’attenzione particolare, infatti si sollecita da tempo una soluzione, anzi una normativa, adeguata. Dopo anni in cui l’eternit veniva proposto e pubblicizzato come materiale economico e facile da utilizzare, successivamente, scopertone  le controindicazioni, il legislatore ha dato vita ad una legge che ne vieta la produzione, la commercializzazione e l'importazione, senza però obbligarne la dismissione e senza prevedere quanto necessario per la messa in sicurezza del materiale in circolazione, scaricando inoltre l'onere di bonifica ai singoli cittadini.

Un atteggiamento che evidenzia, una volta di più, l'irresponsabilità di chi si è susseguito negli anni al governo del nostro paese e che, consapevole dei danni che l’amianto arreca alla salute, non vi ha posto ancora oggi rimedio, malgrado la tecnologia suggerisca soluzioni, più o meno definitive, sufficientemente  economiche ed eco compatibili, come ad esempio il PRE BOX dei fratelli Antonini o il brevetto della  CHEMICAL CENTER SRL


Il Comitato di Difesa del Territorio – Colli Prenestini e Castelli Romani, nel rilanciare la campagna   ETERNITY:UN AMIANTO E' PER SEMPRE, invita i cittadini alla partecipazione attiva in difesa del territorio, quale elemento determinante  per il recupero di una sana qualità della vita e sollecita le autorità locali, regionali e nazionali affinché si impegnino nell’identificare una normativa che sia anche di incentivo e di aiuto economico reale per i cittadini impegnati nella bonifica e nel corretto smaltimento  del materiale 

Per entrare in contatto con il Comitato di Difesa del Territorio o per segnalare la presenza di discariche abusive  scrivi a:


lunedì 9 febbraio 2015

VIDEO ASSEMBLEA PUBBLICA "TESORI NASCOSTI"

Proponiamo il video dell'assemblea pubblica "Tesori nascosti" tenutasi sabato 24 gennaio presso l'Auditorium Comunale di San Cesareo.

Interventi di:
IVANO BRUNO del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani;
MARINA VENERI del Movimento Ciampino Bene Comune;
EMILIO FERRACCI archeologo;
PAOLO BERDINI urbanista.




In collaborazione con:
Retuvasa
I Love San Cesareo
Italia Nostra Castelli Romani

mercoledì 28 gennaio 2015

VILLA DI CESARE E MASSENZIO: STOP AI LAVORI! QUELLA CHIESA NON S'HA DA FARE



Dopo proteste, presidi, memorie, lettere ed esposti, convegni, incontri e una costante informazione verso i cittadini, il Comitato di Difesa del Territorio raggiunge oggi un obbiettivo importante per il quale ha lottato tanto, da lungo tempo e con molta energia. La difesa di quello che dovrebbe essere un patrimonio nazionale, cercando di allontanare progetti di edilizia di “pubblico interesse” e privata che avrebbero gravato sull'area della villa imperiale di epoca Romana che fu di Cesare e successivamente di Massenzio, a San Cesareo.

Una vittoria che non è solo degli appartenenti al Comitato ma una vittoria di tutti e soprattutto della cultura italiana e di quanti credono nella tutela e la valorizzazione di quelli che sono i veri beni di questo Paese. La ricchezza vera della comunità che, se utilizzata, può essere una strada per un rilancio economico diverso.

Arriva oggi finalmente il parere negativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, in riferimento alla realizzazione del complesso Parrocchiale di San Giuseppe. L’intervento andrebbe infatti a ricadere in area tutelata per legge.

Viene tra l'altro imposta una fascia di rispetto di 100 metri intorno ai ritrovamenti. Vengono inoltre imposti saggi e scavi preventivi prima di ogni eventuale ed ipotetica autorizzazione alla costruzione di nuovi manufatti.

Le motivazioni dei vincoli imposti risiedono nel fatto che l’intervento comporterebbe un rilevante impatto paesaggistico negativo rispetto al contesto interessato. A sottolineare l'inedificabilità di opere su tali reperti, arriva anche la nota della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio che, facendo proprie le motivazioni del diniego della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, esprime, anch’essa, parere negativo.

Si nota con piacere anche la risposta della Soprintendenza alla lettera che il Comitato, in data 22/12/2014, ha indirizzato al Ministro Franceschini e collaboratori. Nella missiva a firma della Dott.ssa Calandra, soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, in cui si ribadisce il diniego ufficiale all’autorizzazione per la realizzazione del complesso Parrocchiale, si legge anche un impegno formale relativo alla richiesta di un finanziamento per la salvaguardia dei resti.

Raggiungere questo risultato non è stato facile e la battaglia non è ancora finita. Giunge oggi un'apertura al dialogo da parte del Comune di San Cesareo verso le proposte del Comitato. Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno, anche se in realtà un dialogo lo si cerca dal lontano 2013. Lo scopo era quello di creare un percorso più partecipato, così da giungere a delle soluzioni e ad una progettualità capace di guardare a lungo raggio, al futuro, e non solamente ad un miope interesse immediato.

Intanto però, il Comitato non può fare a meno di notare che ancora non arrivano da parte delle istituzioni interessate e dal Comune stesso, risposte a delle formali richieste formulate nei termini di legge.


Il percorso quindi non è ancora concluso. Resta da colmare il vuoto di un vincolo indiretto, imposto per legge, ma non ancora apposto; resta da verificare il definitivo ritiro del progetto riguardante la lottizzazione privata; resta la salvaguardia e la messa in sicurezza di ciò che rimane degli incredibili mosaici rinvenuti, valutarne il reale stato di conservazione o di abbandono e di conseguenza capire i costi per una loro riqualificazione. Vanno inoltre identificate le responsabilità che hanno portato alla perdita di un capitale storico come i mosaici stessi, nel caso risultino deteriorati. Va immaginata inoltre la creazione e la realizzazione di un progetto condiviso e compartecipato con i cittadini, che veda finalmente il complesso imperiale come polo di interesse  culturale, storico ed artistico, in grado di restituire lavoro, dignità e valore al territorio.

giovedì 15 gennaio 2015

TESORI NASCOSTI






La Villa di Cesare e Massenzio a San Cesareo: patrimonio comune da difendere e valorizzare
per una idea diversa di sviluppo del territorio.




Per informare di quanto accade intorno a noi:
il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani invita la cittadinanza tutta all’incontro pubblico “TESORI NASCOSTI-le radici del nostro futuro”, il giorno sabato 24 gennaio alle ore 16,00 presso l’Auditorium Comunale di San Cesareo, Viale Dei Cedri, 10.


Quotidianamente calpestiamo, denigriamo e, spesso, umiliamo quello che potrebbe rappresentare per tutti noi una delle fonti economiche primarie: il nostro patrimonio archeologico e con esso quello storico, artistico e culturale che, da sempre, fanno dell’Italia un paese unico ed apprezzato in tutto il mondo.

Un paese che a colpi di abusi edilizi, di un’ assidua devastazione del territorio, di un concetto di sviluppo rilevatosi ormai a vantaggio esclusivo di pochi e di una globalizzazione che appiattisce le abitudini e le differenze culturali tra i popoli, si sta sgretolando e rischia di essere a breve svenduto a due soldi al mercato delle pulci.

E’ ora di rivedere il programma di sviluppo complessivo,  ripartendo da quelle realtà piccole, ancora in quota parte vergini e collegate ai grandi centri urbani, che debbono trovare o ritrovare una propria caratterizzazione economica e culturale.

E’ quanto avviene a San Cesareo, alle porte di Roma, con i ritrovamenti della Villa di Cesare e Massenzio. Qui, già dal 2010 la mobilitazione spontanea dei cittadini, aggregatisi in seguito intorno alle iniziative del Comitato di Difesa del Territorio dei Colli Prenestini e dei Castelli Romani,  ha consentito di bloccare l’ennesimo progetto di edificazione che riduceva i resti di un importante complesso imperiale ad elemento di corredo di un edificio di culto e di un complesso residenziale.


Per parlare di questa realtà e di altre limitrofe che vivono la stessa condizione, il comitato di Difesa del territorio dei Colli Prenestini e dei Castelli Romani organizza per

sabato 24 gennaio alle ore 16,00
c/o l’auditorium comunale di San Cesareo in V.le dei Cedri 10

l’ incontro pubblico “TESORI NASCOSTI – le radici del nostro futuro” dove, grazie anche alla partecipazione di Paolo Berdini (urbanista) ed Emilio Ferracci (archeologo) andremo a riscoprire quali sono i veri tesori di questo territorio e quali le potenzialità del suo sviluppo.
Con la partecipazione del Comitato  Ciampino Bene Comune.
In collaborazione con: “RETUVASA-Rete per la Tutela della Valle del Sacco” “I Love San Cesareo” “Italia Nostra Castelli Romani”.




domenica 11 gennaio 2015

DA LANUVIO A CAVE PASSANDO PER SAN CESAREO: CONTINUA L'ABBANDONO ILLECITO DI AMIANTO

A circa due mesi di distanza dall'avvio della campagna ETERNITY: UN AMIANTO E' PER SEMPRE, proseguono le segnalazioni dei cittadini per l'abbandono illecito di amianto.
Vi proponiamo un breve excursus di quanto accaduto in questo periodo.

ZAGAROLO, VALLE MARTELLA

Il 14 novembre 2014 abbiamo segnalato al comune di Zagarolo la presenza di lastre di cemento amianto presenti a VALLE MARTELLA dal lontano 2011. Il comune ha provveduto alla rimozione nel mese di dicembre.






Il 17 novembre, sempre con la collaborazione dei cittadini residenti, ci siamo spostati a LANUVIO, per segnalare lastre di cemento amianto in Via del Bottino. Rimozione effettuata dall'amministrazione.

SAN CESAREO, VIA COLLE DE FORA
Il 18, sempre di novembre, è stata la volta di San Cesareo, con l'abbandono di un cassone in Via Colle De Fora. Cassone che, ad oggi, continua a stazionare serafico nella medesima posizione.





Con l'inizio del nuovo anno, siamo tornati a Lanuvio, questa volta in Via Valle Verta, per la denuncia - effettuata il 2 gennaio - ancora una volta, di un cassone abbandonato.
LANUVIO, VIA VALLE VERTA
Siamo poi giunti fino a Cave, con ben tre segnalazioni da parte dei cittadini, tutte correttamente inoltrate alle amministrazioni.


La prima in via Cesiano
CAVE, VIA CESIANO




















La seconda in Via Matteuzzo 
CAVE, VIA MATTEUZZO
















CAVE, VIA SPIRITO SANTO
E la terza in Via Spirito Santo.
















Questa la MAPPA aggiornata delle discariche abusive di amianto.

Quanto ancora vogliamo vederla crescere? Quanto veleno ancora dovremo respirare? Quando impareremo un pò di senso civico e il rispetto per l'ambiente? E quando verranno prese, al livello comunale, regionale e nazionale, delle misure che aiutino economicamente e burocraticamente i cittadini nel corretto smaltimento di questo materiale così pericoloso?

Per le vostre segnalazioni, potete scrivere, inviando foto ed esatta ubicazione del luogo, a: comitatodifesaterritoriale@gmail.com