Il 6 maggio siamo intervenuti, come membri esterni, all'interno dell' Assemblea d'Istituto del Liceo Scientifico P. Borsellino e G. Falcone di Zagarolo, per raccontare ai ragazzi la storia della Villa di Cesare e Massenzio. E' stata solo la prima di una serie di iniziative che vogliamo intraprendere negli istituti scolastici.
Perchè è proprio da qui che vogliamo ripartire: dalle
scuole, dai giovani, da chi ha capacità di ascolto, ancora poche
sovrastrutture in testa, tanti sogni, speranze e voglia di costruire. Da chi ha
ancora tutto il futuro davanti, da coloro cui il territorio appartiene
veramente.
Vogliamo che questo territorio lo
scoprano, e sappiano che non è fatto solo di discariche e di inceneritori, di
centri commerciali e colate di cemento. Vogliamo che lo vivano, che se ne
innamorino, che non siano costretti a scappare altrove in cerca di alternative.
Questo, il loro territorio, non è votato
all’anonimato, non può diventare una replica all’infinito di strade, capannoni
industriali, nuove palazzine rimaste invendute e diventate subito vecchie, ma è invece ricco di storia, di radici, di bellezze, di
unicità, di tesori.
La Villa di Cesare e Massenzio a
San Cesareo, la sua valorizzazione, l’ipotesi
della sua trasformazione in un vero parco archeologico, il suo possibile
inserimento all’interno di un percorso composto
da tante perle rare, unite, come da il filo di una collana, dalla
ricchezza di ciò che ci è stato tramando, è proprio questo: un futuro
possibile, un riscatto, un’occasione. L’occasione di cambiare direzione e senso
di marcia, verso un’idea diversa di sviluppo, in cui al centro tornino ad
esserci semplicemente le peculiarità e
le vocazioni proprie di ogni luogo.
E
chi dovrebbe coglierla questa occasione se non i giovani? Dobbiamo coinvolgerli ed
informarli di ciò che appartiene anche a loro. Questa è una responsabilità
che ognuno di noi dovrebbe assumersi.
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