Il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini
Castelli Romani e il Comitato Love San Cesareo, facendo tappa proprio a San
Cesareo, proseguono il viaggio di denuncia dell’allarmante presenza di
discariche abusive sul territorio.
Nel mese di settembre 2013, infatti, i Comitati inviavano al
Comune di San Cesareo e alla Società Autostrade S.P.A, la segnalazione di una
discarica abusiva presso l’area archeologica denominata Fontanile della
Pidocchiosa.
Il sito in questione riveste notevole importanza essendo
valorizzato dai resti di una fontana-ninfeo risalente ai primi anni del IV
secolo e contemporanea alla costruzione della Torraccia di San Cesareo, e da
quelli di edifici commerciali (taberne) del III secolo, nonché da ciò che rimane
dell’antica via Labicana.
Nello stesso mese Società Autostrade S.P.A.
provvedeva a rispondere assicurando il coinvolgimento degli enti
istituzionalmente preposti alla tutela del territorio e dell’ambiente.
Dopo
aver effettuato numerosi sopralluoghi però, il 16 ottobre gli stessi Comitati
rendevano noto ai medesimi soggetti, che la zona retrostante il sito
archeologico risultava essere nelle medesime condizioni in cui versava al tempo
della prima comunicazione, evidenziando inoltre la presenza di amianto tra gli
altri rifiuti di vario genere. Nessun tipo di risposta è mai pervenuta, da
parte dell’uno quanto dell’altro soggetto interessato.
Nel
costante monitoraggio condotto fino ad
oggi, si deve constatare che nell’area si sono susseguiti rifiuti comprendenti:
inerti, elettrodomestici, finestre e vetri rotti, materiale per l’edilizia e
soprattutto cumuli di amianto di recente giacenza, oltre a quello segnalato nel
mese di ottobre. Abbiamo pertanto provveduto, in data 10/02/2014 ad inviare al comune
di San Cesareo, a Società Autostrade S.P.A. e per conoscenza alla ASL di
competenza e alla stazione dei carabinieri di San Cesareo, una nuova
segnalazione dello stato di degrado e abbandono in cui versa il Fontanile della
Pidocchiosa. Nella stessa abbiamo richiesto:
l’immediata
rimozione dei rifiuti tossici;
l’intera
bonifica dell’area;
di essere portati a conoscenza,
non appena vengano intraprese, delle misure atte alla corretta risoluzione del
problema e, ai sensi della legge D.L.
241/90 e d.lgs. 33/2013, che ci vengano forniti i riferimenti degli atti in cui
tali misure vengono adottate;
avendo constatato che la zona è considerata da
alcuni alla stregua di una discarica a cielo aperto e che i soldi spesi per
rimuovere l’amianto sono soldi pubblici, abbiamo chiesto ancora che l’ amministrazione
preveda per il futuro l’adozione di strategie valide alla prevenzione del
fenomeno, tanto più se si considera che la zona in questione dista pochi metri
dalle abitazioni.
Alla Società Autostrade S.P.A., (coinvolta
nella vicenda in quanto la Pidocchiosa si estende al di sotto del cavalcavia
dell’autostrada A1), sono stati presentati progetti, in particolare dal
Comitato Love San Cesareo, volti alla creazione di contest di street art sui
pilastri del viadotto, aventi lo scopo di riqualificazione culturale e, nello
stesso tempo, di salvaguardia del sito. La Società nella lettera citata si
dichiarava spiacente di non poter sostenere il progetto di rivalutazione del
territorio, adducendo come motivazione che
la stessa è concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
per la gestione e manutenzione dell’Autostrada, quindi condizionata al rispetto
di vincoli convenzionali e pertanto tenuta a riconsegnare, alla scadenza della
concessione, l’infrastruttura nel medesimo stato in cui si trovava al momento
della presa in carico.
Ci chiediamo a questo punto se la
Società attribuisca alla “monnezza” un
valore culturale e artistico tale da permettere invece lo scempio e il degrado
ambientale in cui versa l’intera area.
E ci chiediamo anche quale
considerazione abbia il Comune di San Cesareo nei confronti dei beni
archeologici, vista la totale assenza di interesse verso le potenzialità del
sito. La risposta potrebbe essere lapalissiana se solo si prendesse in
considerazione la colata di cemento che sta per essere gettata sopra un altro
sito, di ben maggiore levatura, che è il ritrovamento della Villa di Cesare e
Massenzio, a poche centinaia di metri dal Fontanile, ma sempre nel territorio
comunale.
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