In tema di rifiuti partiamo dal concetto delle 4 R, ovvero
Riduzione, riuso, riciclo e recupero. Il M5S propone alla cittadinanza una
gestione dei Rifiuti che preveda il loro inserimento in un sistema di filiera
capace di reimpiegarli anziché inviarli in discarica, considerando il rifiuto
una opportunità di sviluppo da trasformare in risorsa, anziché una fonte
di spreco e danno ambientale. Così è prevista la creazione di Centri di
Recupero, stazioni di compostaggio aerobico, in sostanza si vuole favorire la
creazione di una economia delle materie prime secondarie, vero e proprio
tallone d’Achille del sistema economico attuale. Nulla a che spartire con
l’idea folle del digestore anaerobico per la frazione umida che il centrodestra
propone come soluzione del problema rifiuti che essa stessa, con la silente
complicità degli oppositori, ha creato anche a Marino favorendo i gestori
delle discariche.
Considerate che a Marino sono protagonisti, da un lato il centro
destra, maestro di indifferenziata ( circa 18 mila tonnellate di rifiuti
in discarica, contro un misero 5 mila tonnellate di differenziati ed una
tassazione esasperata) ed il centro Sinistra, impegnato a sostenere i propri
vertici regionali (quelli che, come nelle passate giunte di altro colore,
lasciano scorrere fiumi di denaro verso le discariche), ebbene tutti insieme a
correre contro il pericolo Falcognana (tranne al momento di votare in Regione
si intende).
Il tutto è inserito nel triste quadro a noi noto, dove la
Regione Lazio non emana il piano di gestione dei Rifiuti, il Comune di Roma
(oltre 2 milioni di abitanti) viene gestito da una sola Azienda, ovvero fuori
scala tecnica ed economica. I Municipi Romani da soli superano il numero di
abitanti minimo che rende utile gestire direttamente l’intero ciclo
rifiuti, ma questa possibilità gli viene sottratta a favore di AMA.
Da una parte, l’AMA, un’Azienda che non si è mai dotata delle strutture
necessarie per gestire secondo legge l’imponente massa di rifiuti
indifferenziati, dall’altra i gestori delle discariche (Cerroni) che pur
potendo utilizzare le tecnologie che salvaguardano meglio l’ambiente e la
salute, preferiscono incassare milioni di euro gettando i rifiuti nelle enormi
buche della morte che costellano la nostra come le altre regioni.
In questa catena di eventi lo Stato, ma sopra tutto la
Regione Lazio, non ha posto le basi per liberare risorse a favore delle
attività economiche basate sulle materie prime secondarie (quello che
dovrebbero trasformare i rifiuti differenziati) a vantaggio di Consorzi
nazionali che sottopagano quanto conferito dai Comuni ed agli stessi gestori
delle discariche.
Risultato possono arrestarli tutti (politici corrotti e
concussi, capitani di impresa corruttori) ma il sistema richiederà di ospitare
i rifiuti in altre discariche (Monti Ortaccio e Quartaccio, già indicate nella
famosa relazione Sottile).
A disposizione per qualsiasi chiarimento e speranzosi di poter
contribuire alla salvaguardia del territorio, nel rispetto delle proprie
differenti caratteristiche, salutiamo calorosamente.
M5S Marino
Carlo Colizza
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