DIFENDIAMO
INSIEME
LA VILLA DI CESARE E
MASSENZIO
PRESIDIO IN OCCASIONE DELLA SECONDA SEDUTA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI PER LA “REALIZZAZIONE DEL NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE DI SAN GIUSEPPE”
TI ASPETTIAMO MERCOLEDI’ 17 DICEMBRE ALLE ORE 11,00 PRESSO GLI UFFICI DELLA REGIONE LAZIO IN VIA DEL GIORGIONE, 129
Come ormai è noto ad alcuni, ma ancora non a tutti, negli ultimi anni a
San Cesareo sono stati
rinvenuti degli importanti ritrovamenti archeologici, tra cui parti della famosa Villa Imperiale di
Cesare e Massenzio, i cui possedimenti andavano da Santa Croce in Gerusalemme
fino ad Anagni.
Lo studio di questi, e di altri
reperti scoperti sul territorio, sta portando alla luce la ricostruzione di un
interessante tracciato archeologico.
Altrettanto note appaiono le azioni della Soprintendenza
che, mentre da un lato sembra essere
particolarmente
impegnata a farsi lustro delle azioni di musealizzazione dei beni rinvenuti
negli scavi, dall’altro si mostra scarsamente attenta alla
destinazione finale dei siti archeologici che, diversamente, potrebbero
risollevare l’ economia di un intero territorio.
Sembra infatti
oramai evidente la tendenza a
decontestualizzare questi, seppur importanti, “frammenti” destinati ad essere
raccolti nei diversi musei nazionali, lasciando poi alle
ortiche un capitale, sicuramente di difficile gestione, ma di una
importanza storica ed economica certamente diversa.
Sarà forse un caso, se gli scavi eseguiti
a San Cesareo, a
Ciampino ed a Valmontone, che probabilmente sono parte del medesimo
complesso imperiale, che fanno capo ai medesimi responsabili del
MIBACT, vivono oggi le medesime condizioni di abbandono?
In queste aree, dove
negli ultimi anni sono stati forti gli interessi della speculazione edilizia, la
soprintendenza archeologica non sembra
cercare il confronto con i cittadini, unici veri eredi di questo
patrimonio nazionale se non mondiale, ma cerca
la “quadra” con costruttori ed amministratori (gli stessi che intendono
delegare la manutenzione del complesso archeologico della Villa di
Massenzio ai
condomini).
Dopo una prima “conferenza di servizio blindata”
nella quale si è tentato di discriminare tra i diversi portatori di interessi,
la seconda seduta viene convocata lontana da San Cesareo, più
precisamente presso gli uffici della
Regione Lazio, in via Del Giorgione, 129.
Se è vero quanto affermato dalla
D.ssa Calandra e
dal suo predecessore la D.ssa de Spagnolis, secondo cui il compito della
soprintendenza si limita alla musealizzazione dei singoli reperti e non alla
valorizzazione dell’intero patrimonio archeologico,
ci si
domanda:
Quale
ordine dello Stato si occupa della tutela e valorizzazione del patrimonio
archeologico?
Se è vero
che il tutto sembra demandato alla attività di volontariato prestata dai
cittadini
DIFENDIAMO INSIEME
LA VILLA DI CESARE E MASSENZIO
IL NOSTRO TERRITORIO
LA NOSTRA PRIMARIA RISORSA ECONOMICA
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