La villa di Cesare e
Massenzio, rinvenuta a San Cesareo nel 2010, è una di quelle scoperte che in altri paesi nel
mondo farebbe urlare di gioia e farebbe stappare bottiglie di champagne per
l’importanza dei reperti e la loro unicità, come il monumentale ninfeo di più
di 500mq o l’impianto termale o la palestra, per non
parlare dei mosaici a colori perfettamente conservati e l’impianto della villa
stessa con più di 30 locali.
Stiamo
parlando della villa dove Giulio Cesare redasse il suo famoso testamento e dove
Valerio Massenzio venne acclamato imperatore il 28 settembre del 306.
Stiamo parlando di un
possibile parco archeologico che potrebbe sorgere in uno dei comuni più giovani
d’Italia e che potrebbe portare un indotto turistico mai visto per San Cesareo, creando posti di lavoro e risonanza mondiale per
l’importanza dei reperti.
Purtroppo a limite di
queste scoperte vincolate dai beni culturali c’è in progetto di costruire
numerosi palazzi alti 18 metri e la nuova chiesa di San Cesareo.
Ci
chiediamo se una cementificazione così massiccia sia possibile vicino ad
una scoperta così importante.
La discussione tramite un’
assemblea pubblica per cercare delle alternative condivise non potrebbe essere
la strada per trovare soluzioni più consone per l'entità della scoperta?
Il 14 agosto scorso il Comitato di Difesa del Territorio ha consegnato al Comune di San Cesareo delle proprie osservazioni contrarie al progetto e siamo in attesa di una risposta e dell'evolversi della situazione.
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Comitato di Difesa del Territorio
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