sabato 20 dicembre 2014

MERITATI REGALI




Ci siamo, è Natale!!


Queste feste natalizie sembrano aprirsi sotto un buon auspicio per tutti i cittadini di San Cesareo ed il mondo intero, visto che parliamo di beni comuni.

L’azione dei cittadini raccoltisi intorno al Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani sembra, infatti, aver raggiunto l’obiettivo di bloccare l’ennesimo scempio e l’ennesima speculazione privata a danno dei cittadini e dell’interesse pubblico.

Parliamo ovviamente della Villa Imperiale di Cesare e Massenzio che, dopo svariati tentativi di relegarla al ruolo di complemento di arredo di un complesso residenziale e di culto,  vede oggi la speranza di diventare un vero e proprio parco archeologico, donando al paese un ruolo di prestigio e, contestualmente, una significativa possibilità di ripresa per l' economia locale.

A seguito di tutte le proteste, dei presidi, delle lettere, dei comunicati, di tutte le azioni di denuncia intraprese ormai da molto tempo, ma che in questo ultimo periodo si sono intensificate ad un ritmo sempre più serrato, qualcosa si sta finalmente muovendo in una direzione per noi positiva.

L'importante è capire se dal sacco usciranno le conferme alle voci circolate negli ultimi giorni.

Nei corridoi si sussurra, infatti, che sia arrivato un parere assolutamente negativo dalla Soprintendenza Paesaggistica e, di conseguenza, dalla Direzione Generale Regionale, rispetto all’edificazione del famoso complesso parrocchiale di San Giuseppe. 
Si mormora ancora che, anche a seguito delle contestazioni sulla gestione del territorio, delle affermazioni inopportune espresse il 6 dicembre a Palestrina dalla soprintendente D.ssa Calandra e dal funzionario Dott. Betori, della lettera di protesta, inviata al ministro Franceschini da uno dei cittadini presenti in quel contesto, del disappunto espresso dal ministro per tramite della segretaria generale alla direzione del MIBACT , si ipotizzi addirittura un auspicato cambio di gestione all'interno della Soprintendenza.


Se queste voci dovessero trovare conferma si prospetterebbe un anno dedicato alla ricerca di progetti e fondi utili alla valorizzazione di questa importantissimo sito archeologico che, se correttamente valorizzato, porterà nuove importanti risorse al paese.

Insomma, il sacco di Babbo Natale sembrerebbe contenere molti meritati regali per tutti.


Con la speranza di ricevere quanto prima delle conferme a quanto si sta, per ora, solamente mormorando, auguriamo a tutte e tutti  delle buone feste ed un felice anno nuovo.



giovedì 18 dicembre 2014

LA CONFERENZA FANTASMA



Dopo aver stabilito, in occasione della prima seduta conferenza dei servizi tenutasi il 23 settembre 2014, l’esigenza fornire documentazione integrativa ed aver fissato la seduta conclusiva con il termine di 45 giorni dall’esito della prima;

dopo aver spostato, a causa del ritardo del promotore nel fornire la documentazione integrativa richiesta, la seduta conclusiva a data da destinarsi;

dopo che il comune di San Cesareo ha finalmente indetto la seduta per il giorno 16, poi nuovamente spostata al giorno 17 dicembre 2014 alle ore 11,30 presso gli uffici della Regione Lazio in via del Giorgione, 129 Roma;

dopo tutto ciò… la seconda seduta della conferenza dei servizi per la “Realizzazione del nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe”,  è rimasta aperta…

Ovvero gli enti interessati non si sono presentati.

Una  delegazione del Comitato di Difesa del Territorio era presente fin dalle ore 11,00 in via del Giorgione, ma nessuno è stato visto salire ai “piani alti”. A tenerci compagnia le forze dell’ordine e passanti incuriositi.

Forse che la documentazione integrativa richiesta, non sia stata abbastanza “integrativa”?

Forse che non sia stata consegnata con un debito anticipo e si cerchi, diversamente, di forzare i tempi?

Forse che non sia così semplice formulare un parere favorevole,  per un progetto di edificazione che andrebbe a compromettere per sempre le tracce del nostro passato, le possibilità per uno sviluppo più sostenibile del presente, le opportunità di conoscenza per il futuro?

Ma come “formidabilmente” espresso dalla Dott.ssa Calandra, la risposta è nella 241/90 (leggi qui). E a quella faremo ricorso per capire meglio come si esprimeranno gli enti interessati.


La giornata è stata comunque proficua, avendo noi  avuto l’opportunità  di conferire con funzionari della regione ed appurare, una volta per tutte, che malgrado l’importanza della variante urbanistica proposta, non sia stata ancora neanche presentata richiesta della VAS.

venerdì 12 dicembre 2014

DIFENDIAMO LA VILLA DI CESARE E MASSENZIO


DIFENDIAMO  INSIEM
LA VILLA DI CESARE E MASSENZIO



PRESIDIO IN OCCASIONE DELLA SECONDA SEDUTA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI PER LA “REALIZZAZIONE DEL NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE DI SAN GIUSEPPE”
TI ASPETTIAMO MERCOLEDI’ 17 DICEMBRE ALLE ORE 11,00 PRESSO GLI UFFICI DELLA REGIONE LAZIO IN VIA DEL GIORGIONE, 129

Come ormai è noto ad alcuni, ma ancora non a tutti, negli ultimi anni a San Cesareo  sono stati rinvenuti degli importanti ritrovamenti archeologici, tra cui parti della famosa Villa Imperiale di Cesare e Massenzio, i cui possedimenti andavano da Santa Croce in Gerusalemme fino ad Anagni.
Lo studio di questi, e di altri reperti scoperti sul territorio, sta portando alla luce la ricostruzione di un interessante tracciato archeologico.

Altrettanto note appaiono le azioni della Soprintendenza che, mentre da un lato sembra essere particolarmente impegnata a farsi lustro delle azioni di musealizzazione dei beni rinvenuti negli scavi, dall’altro si mostra scarsamente attenta alla destinazione finale dei siti archeologici che, diversamente, potrebbero risollevare l’ economia di un intero territorio.

Sembra infatti oramai evidente la tendenza a decontestualizzare questi, seppur importanti, “frammenti” destinati ad essere raccolti nei diversi musei nazionali, lasciando poi alle ortiche un capitale, sicuramente di difficile gestione, ma di una importanza storica ed economica certamente diversa.

Sarà forse un caso, se gli scavi eseguiti a San Cesareo, a Ciampino ed a Valmontone, che probabilmente sono parte del medesimo complesso imperiale, che  fanno capo ai medesimi responsabili del MIBACT, vivono oggi le medesime condizioni di abbandono?

In queste aree, dove negli ultimi anni sono stati forti gli interessi della speculazione edilizia, la soprintendenza archeologica non sembra cercare il confronto con i cittadini, unici veri eredi di questo patrimonio nazionale se non mondiale, ma cerca la “quadra” con costruttori ed amministratori (gli stessi che intendono delegare la manutenzione del complesso archeologico della Villa di Massenzio ai condomini).

Dopo una prima “conferenza di servizio blindata” nella quale si è tentato di discriminare tra i diversi portatori di interessi, la seconda seduta viene convocata lontana da San Cesareo, più precisamente presso gli uffici della Regione Lazio, in via Del Giorgione, 129.

Se è vero quanto affermato dalla D.ssa Calandra e dal suo predecessore la D.ssa de Spagnolis, secondo cui il compito della soprintendenza si limita alla musealizzazione dei singoli reperti e non alla valorizzazione dell’intero patrimonio archeologico,

ci si domanda:
Quale ordine dello Stato si occupa della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico?
Se è vero che il tutto sembra demandato alla attività di volontariato prestata dai cittadini

DIFENDIAMO  INSIEME
 LA VILLA DI CESARE E MASSENZIO
IL NOSTRO TERRITORIO
LA NOSTRA PRIMARIA RISORSA ECONOMICA

Per saperne di più, leggi:






domenica 7 dicembre 2014

UNA SCOPERTA INNOMINABILE, SCOMODA E INGOMBRANTE






Sabato 6 dicembre presso il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, si è svolto un evento denominato “La dama degli zaffiri e altri ori” che, presentato da nomi importanti legati al panorama archeologico, aveva lo scopo di presentare un diadema in oro e zaffiri rinvenuto in una camera funeraria ipogea con sarcofago, avvenuto nel comune di Colonna (alle porte di Roma).

Apprendendo dalla locandina ufficiale che, immediatamente prima delle “Conclusioni”, Alessandro Betori, funzionario e responsabile di zona della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, avrebbe conferito su “Oreficerie tardoantiche dalla necropoli di Colle Noce (San Cesareo, Roma)”,  ci siamo sentiti in diritto, nonché in dovere, di partecipare all’incontro di studio.


LA LOCANDINA DELL'INCONTRO
Spieghiamo noi, visto che dalla Soprintendenza e dal comune interessato se ne guardano bene dal farlo, che la così chiamata “necropoli di Colle Noce”,  ancora in via di studio, è una delle più complesse ed articolate necropoli scoperte nel Lazio, che sta restituendo importanti informazioni antropologiche, consentendo, inoltre, di portare alla luce importanti ritrovamenti quali quelli illustrati in sede di incontro, fornendo, allo stesso tempo, importanti informazioni sulla vita e la natura del complesso archeologico della Villa di Cesare e  Massenzio, di cui costituisce parte integrante.

A noi sembra che la strategia attuata dalle istituzioni, sia quella della decontestualizzazione.
I gioielli ora, infatti, così come la meridiana, per non parlare dei mosaici e di altri ritrovamenti operati nel corso degli anni in questa zona,  vengono presentati ed esposti in musei, come se fossero semplicemente delle opere, dei magnifici ritrovamenti, estranei al sito di appartenenza, come se non fossero inseriti nell’ambito di un loro ambiente primario, che è proprio quello della Villa Imperiale di Cesare e Massenzio. 
La Villa finisce, in questo modo, per essere svilita e mortificata, depauperata dei suoi ritrovamenti più brillanti, in un ruolo di secondo piano, quasi a volerne  far perdere tracce e memoria.

A conferma di quanto esposto, la stessa spesso non viene propriamente nominata, ma camuffata, mistificata sotto altri nomi: “Necropoli Colle Noce”, “La Pietrara”, etc..

Dinanzi a tale evidenza ci si chiede:
PERCHE’?

· una necropoli così importante, composta da circa 200 tombe ed ancora in via di scavo, viene presentata in questo modo poco esaustivo avendo però cura di fornire indicazioni precise circa la posizione?
· non si coglie l’occasione in questi incontri di studio per sottolineare il valore di tali ritrovamenti e promuoverne la valorizzazione?
· non si è mai tutelata in modo adeguato la Villa e i relativi reperti? I mosaici, a quanto sembra, si stanno distruggendo. Chi si assumerà la responsabilità per questo?
· non è stata ancora preparata una conferenza stampa ed un convegno a San Cesareo, pensato appositamente per la presentazione dell’intero complesso archeologico, valorizzandone contemporaneamente l’importanza?
· la pubblicazione della D.ssa Marisa De Spagnolis, all’atto degli scavi responsabile della Soprintendenza Archeologica del Lazio,  non viene diffusa e promossa?
· il complesso non viene presentato e condiviso nelle scuole?
· evitare di citare in ogni possibile occasione il nome ed il valore di questo ritrovamento?
· la soprintendenza, inoltre, cosa sta facendo  per la salvaguardia e valorizzazione di questo importante ritrovamento che, come quello di Ciampino e Valmontone, ricade sotto la giurisdizione dello stesso responsabile e versa nelle medesime condizioni di abbandono?


 Questo il senso di alcune delle domande, poste al termine delle relazioni, alla D.ssa Calandra ed al suo sottoposto (Sig. Betori) che, puntualizzando il loro impegno alla musealizzazione, hanno confermato di non aver competenze in ambito di valorizzazione e, sconcertando tutti per la insensatezza della risposta, hanno suggerito ai cittadini di avvalersi della facoltà di fare accesso agli atti secondo quanto stabilito dalla legge 241/90 sul procedimento amministrativo; come se ciò desse una risposta alle domande di cui sopra.


Ancora una volta, le istituzioni si identificano per la mancanza di disponibilità, trasparenza, democrazia, confronto. 
La risposta, d’altronde, non fa che avvalorare i sospetti che il Comitato nutre ormai da tempo a seguito proprio della lettura della documentazione tecnica ottenuta grazie alla legge di cui sopra e che lascia riecheggiare sempre la stessa domanda:

"Saranno i forti interessi privati presenti nella zona ad impedire l’adeguata promozione di questo importantissimo patrimonio pubblico?"



 ORECCHINI AUREI A CORPO FOLIATO DECORATO DA SMERALDI, COLLANA AUREA, ANELLO AUREO CON CASTONE DACORATO
                                         




ORECCHINI AUREI A CERCHIO CON PENDENTI
 ASSE DI LUCILLA AUGUSTA, FIGLIA DI MARCO AURELIO, UTILIZZATO COME OBOLO DI CARONTE










domenica 23 novembre 2014

RIFIUTIAMOCI



SABATO 29 NOVEMBRE ALLE 14,00 A COLLEFERRO RIFIUTIAMOCI TUTTI INSIEME!!!
BASTA IMPIANTI NOCIVI PER LA SALUTE E PER L'AMBIENTE!
VOGLIAMO RIDUZIONE, RIUSO, RICICLO, RECUPERO, RACCOLTA DIFFERENZIATA, COMPOSTAGGIO DOMESTICO E DI COMUNITA'.

Di seguito il comunicato:
Scendiamo in strada per chiedere una svolta sostenibile che renda giustizia ad una
popolazione vittima di crimini ambientali.
La Valle del sacco non può accettare la costruzione dell’impianto T.M.B. previsto a
Colleferro perché questo progetto, proposto dalla Regione Lazio, dal Comune di
Colleferro e dalla società Lazio Ambiente (ex Gaia), non sarà la soluzione al problema
dei rifiuti.
Questo impianto è una minaccia perché:
Produrrà C.D.R. (Combustibile Derivato da Rifiuto). Questo vuol dire che, se l’impianto
verrà costruito, il C.D.R. prodotto sarà bruciato negli inceneritori di Colleferro, due
ecomostri che non portano alcun beneficio, non riducono i costi della bolletta, non
risolvono il problema dei rifiuti ma causano soltanto malattie e gravi patologie.
Non si può pensare di potenziare o di mantenere attivi impianti del genere dopo le
letture di diversi studi scientifici tra cui il rapporto ERAS (www.Eraslazio.it). “Le
condizioni di salute respiratoria della popolazione si sono ulteriormente aggravate in
seguito all’attivazione dei termovalorizzatori”(Studio Eras p.139).
Produrrà F.O.S. (Frazione Organica Stabilizzata) destinata alla discarica di Colleferro. In
questo caso la discarica non si avvierà mai verso una vera chiusura.
Associazioni, comitati, movimenti, forze politiche e singoli cittadini della Valle del Sacco,
negli ultimi mesi, hanno promosso la campagna “RIFIUTIAMOCI” con assemblee,
banchetti informativi e azioni dimostrative.
La campagna ha inoltre sostenuto la proposta dell’opposizione consiliare di Colleferro,
che punta ad istituire un Referendum cittadino per chiedere l’annullamento della
delibera comunale sul progetto T.M.B.
Esistono soluzioni migliori a quelle che ci vengono proposte e sono ormai applicate in
svariate parti d’Italia.
Chiediamo, quindi, come priorità l'attivazione della raccolta porta a porta in tutti i
comuni gestiti da Lazio Ambiente e l'adozione di strumenti efficaci da attuare sul
territorio, come il compostaggio di comunità e la tariffa puntuale, strumenti capaci di
creare nuovi posti di lavoro e che rendono inutile e dannosa la presenza degli
inceneritori e della discarica.
PARTENZA DEL CORTEO ALLE ORE 14 DALLA SEDE DI LAZIO
AMBIENTE (piazzale della Biblioteca Comunale), via
Carpinetana Sud n.144 (COLLEFERRO)
IL 29 NOVEMBRE NON RESTARE A CASA!
SCENDI IN STRADA! MANIFESTA!


martedì 18 novembre 2014

SEGNALAZIONI AMIANTO

LANUVIO
Continuano ad arrivare le segnalazioni di amianto abbandonato. 
In pochi giorni altre due: la prima riferita a lastre di eternit scaricate nel comune di Lanuvio in Via del Bottino, in prossimità dei cassonetti, ad angolo con Via Stragonello.

La seconda invece riguarda un cassone, sempre del medesimo materiale, depositato a San Cesareo in Via Colle De Fora, dietro l’albero che affaccia su Via San Cesareo.

Seguitiamo ad invitare le cittadine e i cittadini dei Colli Prenestini e dei Castelli Romani a segnalare al Comitato le discariche abusive di amianto rinvenute nei propri territori, con foto ed esatta ubicazione del sito,  all’indirizzo email comitatodifesaterritoriale@gmail.com, aderendo così alla campagna ETERNITY: UN AMIANTO E' PER SEMPRE 

SAN CESAREO

SAN CESAREO

SAN CESAREO


sabato 15 novembre 2014

TRE ANNI NON SONO POCHI!

SITUAZIONE ATTUALE


Questa volta ad avvisarci sono stati i cittadini. 
Questa volta siamo a Valle Martella, frazione di Zagarolo. 
Anche questa volta però parliamo di amianto abbandonato in modo illecito.

La situazione è grave, gravissima. Ormai le segnalazioni sono all’ordine del giorno.

Grave l’inciviltà di molti, ancora più grave se a ciò si aggiunge l’assenza delle amministrazioni.

Quell’amianto che il Comitato oggi ha segnalato alle autorità competenti, giace indisturbato in Via Giusti dal lontano 2011 (almeno). 
Stiamo parlando di tre anni. 
Tre anni trascorsi senza che venisse rimosso e l’area bonificata. 
Tre anni di non risposte. 
Tre anni di degrado. 
Tre anni di deterioramento sotto gli agenti atmosferici. 
Tre anni di polveri nell’aria. 
Tre anni che chi sa, finge di non sapere. 
Già, perché tre anni fa, esattamente il 5 novembre 2011, la presenza di quello stesso amianto, nella stessa via Giusti, nello stesso angolo prossimo alla cabina del gas,  era stata già segnalata dai residenti al Comune di Zagarolo ed all’allora comandante dei Vigili Urbani.

In tre anni probabilmente molte cose sono cambiate, ma non quell’amianto e di certo non la sua pericolosità, più aggravata ancora dall’evidente stato di frammentazione in cui versa oggi il materiale.

Che dobbiamo fare?
Le cittadine ed i cittadini, di certo, finirla con comportamenti illeciti che si ripercuotono sulla salute di tutte/i.
Le amministrazioni, invece, adempiere ai loro doveri ed essere maggiormente presenti sui territori.

Tre anni non sono pochi!

SITUAZIONE ATTUALE



SITUAZIONE AL 5/11/2011
SITUAZIONE AL 6/6/2013


SITUAZIONE AL 17/5/2014

mercoledì 12 novembre 2014

ETERNITY: UN AMIANTO E' PER SEMPRE






ETERNITY
UN AMIANTO E’ PER SEMPRE



Il Comitato di Difesa del Territorio apre la campagna promozionale autunno/inverno per la segnalazione delle discariche abusive di amianto.

Diventa protagonista del tuo futuro: non esitare, inviaci le foto e l’esatta ubicazione dell’amianto presente nella tua zona e noi invieremo la segnalazione agli organi competenti per la sua rimozione e bonifica.

Tutte le segnalazioni pervenute, contribuiranno alla creazione della mappa dei “Luoghi Senza Cuore”, Siti di Poco Interesse Comunale, utili per capire l’esatta dimensione del fenomeno e, soprattutto, per chiedere soluzioni che permettano uno smaltimento corretto e che non gravi solo sulle spalle dei cittadini.


Per info e segnalazioni: comitatodifesaterritoriale@gmail.com

Per visualizzare la mappa sempre aggiornata, clicca qui




Per approfondire l'argomento e legarlo ad un discorso che abbia un respiro nazionale, è necessario partire da alcuni dati, alcuni noti, altri meno.

Innanzitutto, occorre precisare che, anche se è ormai acclarata la cancerogenicità dell’amianto, legata soprattutto all'inalazione delle sue fibre, ciò che è meno conosciuto è il fatto che il periodo di latenza tra l’esposizione iniziale ad amianto e l’insorgenza di malattie ad esso correlate è estremamente lungo, infatti il picco massimo in Italia di casi di malattie asbesto-correlate (cioè patologie associate all'esposizione ad amianto), è atteso tra il 2015 ed il 2025.

Inoltre occorre ricordare che l’Italia è stata fino agli anni ‘90 tra i maggiori produttori mondiali di amianto, fino a quando, con Legge n. 257 del 27/3/1992, ha stabilito il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di amianto e di prodotti contenenti amianto.

Questa Legge però non impone l’obbligo di dismissione di tale sostanza o dei materiali che la contengono, pertanto ancor oggi risultano numerosi i siti contaminati da bonificare e rilevanti sono i quantitativi dei Rifiuti Contenenti Amianto da smaltire.

Dagli studi effettuati dall’INAIL DIPIA (Dipartimento Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici), aggiornati a giugno 2013 e volti a creare una prima mappatura degli impianti di smaltimento che accettano Rifiuti Contenenti Amianto, è emerso che, a fronte degli elevati quantitativi di RCA ancora da smaltire, sul territorio nazionale non vi è un sufficiente numero di discariche per accogliere tale tipologia di rifiuti e quelle in esercizio non riescono a gestire la mole di RCA prodotti e producibili annualmente nel nostro paese, inoltre otto Regioni (tra cui il Lazio) non sono dotate di una discarica propria (ne è previsto alcun progetto suppletivo), e che le volumetrie residue vanno sempre più affievolendosi.

Per quanto riguarda i prezzi di smaltimento invece, negli studi si segnala che in Italia essi sono piuttosto alti rispetto agli altri paesi europei e spesso i RCA prodotti dal nostro paese vengono, nel migliore dei casi, smaltiti all’estero. Ciò comporta attività di trasporto di RCA attraverso il territorio nazionale, spesso complesse e pericolose. Nel peggiore dei casi essi finiscono, come abbandoni impropri di rifiuti, costituendo un serio pericolo per la salute pubblica e deturpando il paesaggio urbano e naturalistico italiano, considerato a livello internazionale di pregio.



Segnaliamo inoltre che finalmente giunge, dopo anni di silenzio, di inerzia e di assenza, l'iniziativa statale volta ad incentivare il cittadino per un corretto smaltimento dell'amianto. 

Infatti con il decreto legge 63/2013, convertito con modificazioni dalla L. 03 agosto 2013, n 90, a partire dal 1 gennaio 2014 sono state estese le agevolazioni già esistenti per le ristrutturazioni e l' efficientamento energetico, anche agli interventi di rimozione e bonifica dell'amianto dagli immobili.



Ci auguriamo che sotto questa spinta si possano ridurre, se non prevenire i rischi di abbandono illecito di amianto.


Fonti:


http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/salastampa/documents/document/ucm_112317.pdf

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/06/05/13G00107/sg




sabato 1 novembre 2014

PRESIDIO NO SBLOCCA ITALIA



Proseguono le azioni di protesta contro lo Sblocca Italia.
Dopo il 15 e 16 ottobre, i Comitati, le Associazioni e i cittadini intervenuti nella riunione organizzativa del 31 ottobre, rilanciano la mobilitazione ed invitano tutte le realtà che hanno a cuore le sorti del nostro Paese ad intervenire ai nuovi presidi previsti per lunedì 3 e martedì 4 novembre in Pza SS Apostoli, in occasione delle votazioni al Senato.




Di seguito il comunicato.

A tutti i giornali, radio, tv
A tutti i cittadini, Comitati, Forum e Associazioni

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: 3 e 4 Novembre 2014 – Votazioni al Senato dello “sblocca italia” - I Comitati promuovono due Presidi a Roma.
Lo avevamo annunciato a piazza Montecitorio che non saremo arretrati di fronte all'arroganza e all'autoritarismo del Governo Renzi/Lupi.
I Comitati, le Associazioni e i Forum che si sono incontrati Venerdi 31 Ottobre 2014 a Roma, rilanciano l'appello alla mobilitazione, in occasione delle votazioni al Senato per manifestare la ferma opposizione alla rottamazione del nostro “bel paese”.
Conseguentemente, invitano tutte/i a partecipare ai Presidi (autorizzati) in Piazza SS Apostoli il 3 Novembre 2014 dalle ore 14,30 e il 4 Novembre 2014 dalle ore 16,30. Nelle stesse giornate saranno praticate altre iniziative di contrasto.
Difendiamo la nostra terra, la nostra aria e il nostro mare, da un aggressione senza precedenti, portata avanti da un Governo che invece di intervenire contro il dissesto idrogeologico, per la messa in sicurezza delle strade, delle scuole, per il rispetto del referendum sull'acqua pubblica e per investire nelle fonti di energia rinnovabile, si sta apprestando a diffondere una ulteriore cancrena devastante e nociva: impennata della cementificazione e impermeabilizzazione del territorio, incentivi all'energia da fossile (carbone), decine di trivellazioni per il petrolio, nuove grandi inutili opere autostradali, svendita del demanio pubblico, privatizzazione dell'acqua pubblica, centralizzazione dei controlli da parte dei Ministeri e conseguente perdita di poteri delle Sovraintendenze e degli Enti Locali, proroghe ai concessionari autostradali, senza alcuna gara, autocertificazione da parte dei proprietari di aver fatto le bonifiche dei siti contaminati, esautorando di fatto il potere di controllo degli Enti Locali.

NOI non ci faremo asfaltare e inquinare!
Per questo bisogna bloccare questa ingiusta legge 
Per questo è un dovere di tutte/i resistere!

Roma, 31 Ottobre 2014

Per contatti e info: nocorridoio@tiscali.it - cell. 3332152909

domenica 26 ottobre 2014

SEMPRE A VIA DEL TASSO

Evidentemente la tutela del territorio passa anche attraverso le discariche abusive, in un'opera di costante monitoraggio che a volte assume quasi le forme di un gioco perverso, di una sfida logorante a chi si stanca prima.

Accade ora per la discarica in Via del Tasso, in una zona di confine tra San Cesareo e Rocca Priora.
Il 27 marzo infatti, avevamo già proceduto con la segnalazione, alle autorità competenti, di un'importante presenza di rifiuti abbandonati, comprendenti anche amianto, nel sito in questione.


Ma, evidentemente, non è bastato se, da un secondo sopralluogo effettuato il 24 ottobre, la situazione, a 7 mesi di distanza, resta inalterata, o meglio peggiorata dalla vegetazione sempre più fitta e incolta che ricopre, come a voler stendere un velo pietoso, i rifiuti di ogni genere lasciati in giacenza dall'inciviltà dei cittadini e dall'incuria degli amministratori. Abbiamo ritrovato non solo tutti i pneumatici di marzo, gli inerti e i sanitari, ma anche fitti strati di guaina bituminosa, mobili e suppellettili, rifiuti domestici e scarti industriali. E ci chiediamo anche cosa altro si nasconda sotto il tappeto...quello vegetativo...





A ciò si aggiungono le lamentele e le giuste proteste degli abitanti delle zone limitrofe, costretti a respirare i fumi tossici provenienti dai roghi: abbiamo rinvenuto ed evidenziato infatti, cumuli di rifiuti plastici e per l’edilizia, smaltiti almeno in parte mediante incenerimento a terra, pratica illecita che espone al rischio di rilascio di diossina nell'aria.



Ma non è questo di via del Tasso l'unico caso di inerzia amministrativa:
nel bosco di Colle di Fuori, Parco Regionale dei Castelli Romani, ad esempio, abbiamo dovuto attendere oltre un anno affinchè venisse rimosso l'amianto segnalato

Stesso iter anche per l'amianto e relativa discarica al Fontanile della Pidocchiosa a San Cesareo

Occorre sempre sottolineare che le discariche abusive esistono e persistono non per autogenerazione, ma soprattutto a causa della mancanza di educazione al rispetto ed alla tutela dell'ambiente e del territorio, cui il gesto di inciviltà con il quale questi fenomeni si affermano, è una diretta conseguenza.
Un'amministrazione attenta e sensibile, così come una politica lungimirante, dovrebbe insegnare e diffondere valori fondamentali quali quelli del rispetto della natura e del pianeta, ricominciando dall'unica speranza che ancora abbiamo per cambiare, o per lo meno fermare, questo stato di cose: i bambini.


giovedì 16 ottobre 2014

PRESIDIO BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA

Oggi secondo giorno del presidio BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA.

Molte le partecipazioni che, da Fiumicino alla Valle del Sacco, hanno testimoniato l'indignazione e la resistenza dei comitati laziali ad un decreto devastante per l'intero Paese.
Molte le presenze anche da fuori regione, da nord a sud attraverso l'Italia: Lombardia, Abruzzo, Campania e Sardegna.
Un momento di raccordo che ha visto uniti in un unico appello i movimenti in difesa dell'ambiente, dei diritti all'abitare, dell'acqua, contro le privatizzazioni, le cementificazioni, i grandi raccordi stradali.

                                                                                 


                  










mercoledì 15 ottobre 2014

ANCORA AMIANTO

Ancora amianto abbandonato illegalmente nei nostri territori: questa volta la piccola discarica si trova nel piazzale del cimitero di Colle di Fuori. 
Chi lo ha scaricato, avrà forse pensato che lasciandolo vicino ai morti potesse essere meno dannoso per i vivi?
In data 15/10 abbiamo  inviato la segnalazione al comune di Rocca Priora, all'Ente Parco, al Corpo Forestale dello Stato, alla A.S.L. ed ai carabinieri, chiedendo l’immediata rimozione dei rifiuti; la bonifica dell’area; l’adozione di strategie atte alla prevenzione del fenomeno.
In attesa di riscontri, continuiamo a monitorare.










giovedì 9 ottobre 2014

BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA

15 E 16 OTTOBRE PRESIDIO DI CITTADINI, ASSOCIAZIONI E COMITATI A MONTECITORIO





BLOCCA LO SBLOCCA-ITALIA”, DIFENDI LA TUA TERRA!
PARTECIPA ALLA CAMPAGNA CONTRO IL DECRETO CHE DISTRUGGE IL BELPAESE

MERCOLEDÌ 15 E GIOVEDÌ 16 OTTOBRE MATTINA A ROMA DUE GIORNI DI PRESIDIO
DI COMITATI E CITTADINI DAVANTI AL PARLAMENTO.

MANDA UN'EMAIL DI DISSENSO AI PARLAMENTARI DA MARTEDI' 7 OTTOBRE.

L'APPELLO
Un attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento,  Amalfi e la costiera Cilentana, dell'omonimo Parco Nazionale.
Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge. Lo sono, invece, i pozzi e l'economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento.
Mentre il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il Governo Renzi per i prossimi decenni intende avviare la nostra terra su un binario morto dell’economia. Eppure l’industria petrolifera non ha portato alcun vantaggio ai cittadini ma ha costituito  solo un aggravamento delle condizioni sociali ed ambientali rispetto ad altre iniziative legate ad un’economia diffusa e meno invasiva.
Nel Decreto la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori, mentre l’Italia dovrebbe puntare sulla necessaria riduzione dei rifiuti e all'economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse. Tanti comuni italiani hanno raggiunto percentuali del 70-80% di raccolta differenziata coinvolgendo intere comunità di cittadini. Bruciare i rifiuti significa non solo immettere nell’ambiente pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute e all’ambiente ma trasforma in un grande affare, concentrato in poche mani, quello che potrebbe essere una risorsa economica per molti.
Le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad essere il mantra per questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare. Servono però bonifiche reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate con metodi ancora più inquinanti; l'esatto opposto delle recenti norme con cui si cerca di mettere la polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il “sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli.
Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio..
Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità.
Riteniamo che il Parlamento debba far decadere le norme di questo Decreto chiarendo che le vere risorse strategiche del nostro paese sono il nostro sistema agro-ambientale con forme di economia diffusa, dal turismo consapevole all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del riutilizzo. Contrastare questo Decreto è un impegno affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente sacrificata sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche.

COSA PUOI FARE DA CITTADINO, COMITATO O ASSOCIAZIONE?

PARTECIPARE AL PRESIDIO A ROMA
Partecipare al presidio a Roma a Piazza Montecitorio, un sit-in “a staffetta” tra cittadini che difenderanno la loro terra per i giorni:
MERCOLEDI' 15 OTTOBRE, ore 10-14
GIOVEDI' 16 OTTOBRE, ore 10-14 


 


INVIARE UN'EMAIL “BLOCCA LO “SBLOCCA-ITALIA” A PARTIRE DA MARTEDI' 7 OTTOBRE ai parlamentari - link: www.acquabenecomune.org per testo ed indirizzi dei parlamentari.









PER ADESIONI DI ORGANIZZAZIONI E INFORMAZIONI: nosbloccaitalia@gmail.com


Prime adesioni: Coordinamento nazionale NO TRIV, Forum Italiano Movimenti per l'Acqua Coordinamento Nazionale Siti Contaminati; Abruzzo Social Forum; Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua; Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Associazione A SUD; Stop Biocidio Lazio; Taranto Respira; Peacelink; WWF Taranto; NO Carbone Brindisi, Confederazione COBAS, Ambiente e Salute nel Piceno; Comitato Stoccaggio Gas S. Martino (CH), Comitati Cittadini per l'Ambiente di Sulmona; Associazione Nuovo Senso Civico; Comitato No TAP; Coordinamento nazionale No Triv-sez Basilicata; Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata; Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cremona-Mantova e Tirreno-Brennero; Onda rosa, comitatino di mamme e donne del centro olio (ENI) di Viggiano; No Triv Sannio, Altragricoltura, Comitato per la Difesa delle Terre Joniche, Rete Forum Ambientale dell'Appennino; Comitato No Powercrop Avezzano (AQ), Circolo culturale "Ambientescienze" – Cremona; Comitato No al Petrolio nel Vallo di Diano (SA), Comitato "No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili", Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni (Tortoreto, TE), Comitato Opzione Zero - Riviera del Brenta, Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico di Brescia, Forum Ambientalista di Grosseto, Associazione Made in Taranto, Ola (Organizzazione lucana ambientalista), Rete dei comitati in Difesa del Territorio, Medicina Democratica Onlus, Associazione AmbienteVenezia, Cambiamo Abbiategrasso, Circolo culturale "AmbienteScienze" di Cremona, Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, Comitato sardo Gettiamo le Basi, Radio AUT per l'antimafia sociale, Comitato NOil Puglia, Rete della Conoscenza, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato SpeziaViaDalCarbone (La Spezia), WWF Potenza e Aree Interne, MEDITERRANEO NO TRIV, Comitato Verità per Taranto, Comitato 12 giugno Familiari delle vittime del lavoro di Taranto,  Associazione ambientalista “Clan-Destino O.N.L.U.S.”, Ass. Ravenna virtuosa, A.N.P.I. Sezione di Nova Milanese (Monza e Brianza), Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus. Comitato NO TUNNEL TAV Firenze, Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", AmicoAlbero – Venezia, Movimento dei Consumatori, Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente della BASSA - RE- Guastalla, L.O.C. - Lega Obiettori di Coscienza alle spese militari e nucleari, Milano, Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua, Brindisi Bene Comune, ATTAC Italia; Associazione ZeroWasteLazio, Associazione Alternativa@Mente, Rete Campana della Civiltà del Sole e della Biodiversità, Coordinamento regionale dei comitati NoMuos, Osservatorio sulla Repressione, Fondazione Lorenzo Milani, Associazione RAP Molise, Coordinamento No Triv - Terra di Bari, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Mountain Wilderness Abruzzo; Associazione TILT!; Coordinamento Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia; Legambiente Italia; Comitato FuoriPista; Associazione Bianchi Bandinelli; Forum Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori; Rete civica italiana; Consiglio Metropolitano Partecipato; Era Onlus - Associazione Radicale Esperanto; Laboratorio sociale "La città di sotto" – Biella; Associazione Rita Atria; L'Albero Vagabondo; Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti; Fronte Sannita per la Difesa della Montagna; Forum Paesaggio Marche; perUnaltracittà-laboratorio politico Firenze; Associazione Oltre La Crescita; Comitato San Giorgio a Cremano; Coordinamento lavoratori autoconvocati - contro la crisi; Comitato La Difesa di Civitaluparella (CH); Fondazione Capta onlus; CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali); Ass InFormazione InMovimento Legnano; Salviamo il Paesaggio Legnano Villa Cortese San Giorgio su Legnano e Canegrate; Movimento Legge Rifiuti Zero Legnano Altomilanese; Acqua Bene Comune per Legnano Altomilanese; Attac Legnano; Quorum Zero Piu Democrazia per Legnano AltomilaneseConsulta per l'Ambiente di Ferentino; Associazione di Bed and Breakfast "Parco Maiella Costa Trabocchi" – Abruzzo; Action; CSOA La Strada; Federazione nazionale Pro Natura; WWF Forlì; Comitato Difensori della Toscana; Associazione”un Ponte per”; Movimento nazionale "Legge Rifiuti Zero"; Greenpeace Italia; Assise di Bagnoli; Associazione Vivai ProNatura; Associazione Ecomuseo Borgo La Selva (Casole d'Elsa, Siena); Pro Natura Abruzzo; Comunità Emmaus Ferrara;  Pro Natura Torino; Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani; Comitato InBosa; Comitato acquabenecomune Planargia Montiferro; Associazione "La Casa del Nespolo; Coordinamento Comitati Fuochi, Comitato NoTriv Val di Noto, Animalisti Italiani, Associazione LEM Italia, Coord. Agro Romano Bene Comune, Terra Nuova, mensile di ecologia, Centro Donna di Grosseto, ATTAC Grosseto, Associazione "Comitato SOS275", ISDE Campania, Comitato cittadini liberi della Valle Galeria di Roma – Malagrotta, Comitato di quartiere Roma (ex) XVI Pisana Estensi, Coordinamento Comitati Sardi, WWF Villorba (TV) Confederazione Sindacale Sarda-CSS; Associazione Posidonia Porto Venere  (La Spezia); Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Pesaro-Urbino; Coordinamento provinciale Acqua Bene Comune ATO 1 Marche nord;  Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio ONLUS; Associazione Comitato quartiere Villanova di Falconara Marittima (AN); ONDAVERDE ONLUS - Movimento ecologista di Falconara Marittima (AN); Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante; Rete STOP BIOCIDIO Campania; Comitato Difesa Ambiente e Territorio di Spinea; Coordinamento Associazioni Area Grecanica - No Carbone;  ISDE Medici per l'Ambiente Sezione di Napoli; Habitat World; Biennale habitat; Comitato contro l'autostrada Orte-Mestre, TR e provincia; Comitato Ferrara Città Sostenibile; Fondo anti diossina Taranto ONLUS; Associazione Musicale "La Chitarra di Massimo"; Gruppo spontaneo No Triv Salute e Ambiente – Cento"; Presidente Equorete, network dell'Ecologia Social; Comitato Acqua Bene Comune di Sala Consilina (Sa); Cagliari Social Forum; Comitato Ambiente Salute e Territorio (CAST Abruzzo), Associazione di quartiere Casalottilibera APS; Associazione Nazionale Comuni Virtuosi.