mercoledì 28 gennaio 2015

VILLA DI CESARE E MASSENZIO: STOP AI LAVORI! QUELLA CHIESA NON S'HA DA FARE



Dopo proteste, presidi, memorie, lettere ed esposti, convegni, incontri e una costante informazione verso i cittadini, il Comitato di Difesa del Territorio raggiunge oggi un obbiettivo importante per il quale ha lottato tanto, da lungo tempo e con molta energia. La difesa di quello che dovrebbe essere un patrimonio nazionale, cercando di allontanare progetti di edilizia di “pubblico interesse” e privata che avrebbero gravato sull'area della villa imperiale di epoca Romana che fu di Cesare e successivamente di Massenzio, a San Cesareo.

Una vittoria che non è solo degli appartenenti al Comitato ma una vittoria di tutti e soprattutto della cultura italiana e di quanti credono nella tutela e la valorizzazione di quelli che sono i veri beni di questo Paese. La ricchezza vera della comunità che, se utilizzata, può essere una strada per un rilancio economico diverso.

Arriva oggi finalmente il parere negativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, in riferimento alla realizzazione del complesso Parrocchiale di San Giuseppe. L’intervento andrebbe infatti a ricadere in area tutelata per legge.

Viene tra l'altro imposta una fascia di rispetto di 100 metri intorno ai ritrovamenti. Vengono inoltre imposti saggi e scavi preventivi prima di ogni eventuale ed ipotetica autorizzazione alla costruzione di nuovi manufatti.

Le motivazioni dei vincoli imposti risiedono nel fatto che l’intervento comporterebbe un rilevante impatto paesaggistico negativo rispetto al contesto interessato. A sottolineare l'inedificabilità di opere su tali reperti, arriva anche la nota della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio che, facendo proprie le motivazioni del diniego della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, esprime, anch’essa, parere negativo.

Si nota con piacere anche la risposta della Soprintendenza alla lettera che il Comitato, in data 22/12/2014, ha indirizzato al Ministro Franceschini e collaboratori. Nella missiva a firma della Dott.ssa Calandra, soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, in cui si ribadisce il diniego ufficiale all’autorizzazione per la realizzazione del complesso Parrocchiale, si legge anche un impegno formale relativo alla richiesta di un finanziamento per la salvaguardia dei resti.

Raggiungere questo risultato non è stato facile e la battaglia non è ancora finita. Giunge oggi un'apertura al dialogo da parte del Comune di San Cesareo verso le proposte del Comitato. Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno, anche se in realtà un dialogo lo si cerca dal lontano 2013. Lo scopo era quello di creare un percorso più partecipato, così da giungere a delle soluzioni e ad una progettualità capace di guardare a lungo raggio, al futuro, e non solamente ad un miope interesse immediato.

Intanto però, il Comitato non può fare a meno di notare che ancora non arrivano da parte delle istituzioni interessate e dal Comune stesso, risposte a delle formali richieste formulate nei termini di legge.


Il percorso quindi non è ancora concluso. Resta da colmare il vuoto di un vincolo indiretto, imposto per legge, ma non ancora apposto; resta da verificare il definitivo ritiro del progetto riguardante la lottizzazione privata; resta la salvaguardia e la messa in sicurezza di ciò che rimane degli incredibili mosaici rinvenuti, valutarne il reale stato di conservazione o di abbandono e di conseguenza capire i costi per una loro riqualificazione. Vanno inoltre identificate le responsabilità che hanno portato alla perdita di un capitale storico come i mosaici stessi, nel caso risultino deteriorati. Va immaginata inoltre la creazione e la realizzazione di un progetto condiviso e compartecipato con i cittadini, che veda finalmente il complesso imperiale come polo di interesse  culturale, storico ed artistico, in grado di restituire lavoro, dignità e valore al territorio.

giovedì 15 gennaio 2015

TESORI NASCOSTI






La Villa di Cesare e Massenzio a San Cesareo: patrimonio comune da difendere e valorizzare
per una idea diversa di sviluppo del territorio.




Per informare di quanto accade intorno a noi:
il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani invita la cittadinanza tutta all’incontro pubblico “TESORI NASCOSTI-le radici del nostro futuro”, il giorno sabato 24 gennaio alle ore 16,00 presso l’Auditorium Comunale di San Cesareo, Viale Dei Cedri, 10.


Quotidianamente calpestiamo, denigriamo e, spesso, umiliamo quello che potrebbe rappresentare per tutti noi una delle fonti economiche primarie: il nostro patrimonio archeologico e con esso quello storico, artistico e culturale che, da sempre, fanno dell’Italia un paese unico ed apprezzato in tutto il mondo.

Un paese che a colpi di abusi edilizi, di un’ assidua devastazione del territorio, di un concetto di sviluppo rilevatosi ormai a vantaggio esclusivo di pochi e di una globalizzazione che appiattisce le abitudini e le differenze culturali tra i popoli, si sta sgretolando e rischia di essere a breve svenduto a due soldi al mercato delle pulci.

E’ ora di rivedere il programma di sviluppo complessivo,  ripartendo da quelle realtà piccole, ancora in quota parte vergini e collegate ai grandi centri urbani, che debbono trovare o ritrovare una propria caratterizzazione economica e culturale.

E’ quanto avviene a San Cesareo, alle porte di Roma, con i ritrovamenti della Villa di Cesare e Massenzio. Qui, già dal 2010 la mobilitazione spontanea dei cittadini, aggregatisi in seguito intorno alle iniziative del Comitato di Difesa del Territorio dei Colli Prenestini e dei Castelli Romani,  ha consentito di bloccare l’ennesimo progetto di edificazione che riduceva i resti di un importante complesso imperiale ad elemento di corredo di un edificio di culto e di un complesso residenziale.


Per parlare di questa realtà e di altre limitrofe che vivono la stessa condizione, il comitato di Difesa del territorio dei Colli Prenestini e dei Castelli Romani organizza per

sabato 24 gennaio alle ore 16,00
c/o l’auditorium comunale di San Cesareo in V.le dei Cedri 10

l’ incontro pubblico “TESORI NASCOSTI – le radici del nostro futuro” dove, grazie anche alla partecipazione di Paolo Berdini (urbanista) ed Emilio Ferracci (archeologo) andremo a riscoprire quali sono i veri tesori di questo territorio e quali le potenzialità del suo sviluppo.
Con la partecipazione del Comitato  Ciampino Bene Comune.
In collaborazione con: “RETUVASA-Rete per la Tutela della Valle del Sacco” “I Love San Cesareo” “Italia Nostra Castelli Romani”.




domenica 11 gennaio 2015

DA LANUVIO A CAVE PASSANDO PER SAN CESAREO: CONTINUA L'ABBANDONO ILLECITO DI AMIANTO

A circa due mesi di distanza dall'avvio della campagna ETERNITY: UN AMIANTO E' PER SEMPRE, proseguono le segnalazioni dei cittadini per l'abbandono illecito di amianto.
Vi proponiamo un breve excursus di quanto accaduto in questo periodo.

ZAGAROLO, VALLE MARTELLA

Il 14 novembre 2014 abbiamo segnalato al comune di Zagarolo la presenza di lastre di cemento amianto presenti a VALLE MARTELLA dal lontano 2011. Il comune ha provveduto alla rimozione nel mese di dicembre.






Il 17 novembre, sempre con la collaborazione dei cittadini residenti, ci siamo spostati a LANUVIO, per segnalare lastre di cemento amianto in Via del Bottino. Rimozione effettuata dall'amministrazione.

SAN CESAREO, VIA COLLE DE FORA
Il 18, sempre di novembre, è stata la volta di San Cesareo, con l'abbandono di un cassone in Via Colle De Fora. Cassone che, ad oggi, continua a stazionare serafico nella medesima posizione.





Con l'inizio del nuovo anno, siamo tornati a Lanuvio, questa volta in Via Valle Verta, per la denuncia - effettuata il 2 gennaio - ancora una volta, di un cassone abbandonato.
LANUVIO, VIA VALLE VERTA
Siamo poi giunti fino a Cave, con ben tre segnalazioni da parte dei cittadini, tutte correttamente inoltrate alle amministrazioni.


La prima in via Cesiano
CAVE, VIA CESIANO




















La seconda in Via Matteuzzo 
CAVE, VIA MATTEUZZO
















CAVE, VIA SPIRITO SANTO
E la terza in Via Spirito Santo.
















Questa la MAPPA aggiornata delle discariche abusive di amianto.

Quanto ancora vogliamo vederla crescere? Quanto veleno ancora dovremo respirare? Quando impareremo un pò di senso civico e il rispetto per l'ambiente? E quando verranno prese, al livello comunale, regionale e nazionale, delle misure che aiutino economicamente e burocraticamente i cittadini nel corretto smaltimento di questo materiale così pericoloso?

Per le vostre segnalazioni, potete scrivere, inviando foto ed esatta ubicazione del luogo, a: comitatodifesaterritoriale@gmail.com