sabato 9 agosto 2014

VILLA DI CESARE E MASSENZIO

Era il 2010 quando su uno dei sei ettari destinati alla costruzione di un complesso residenziale e di una chiesa nel Comune di San Cesareo, alle porte di Roma, vennero alla luce i resti della Villa poi identificata coma “La Villa di Cesare e Massenzio”.



Una scoperta archeologica che in tutta la zona risulterebbe seconda solo a Villa Adriana, nel Comune di Tivoli, già da anni patrimonio dell’UNESCO.

In qualsiasi altra parte del mondo, i politici e gli imprenditori locali avrebbero fatto a gara per sviluppare un progetto di recupero e valorizzazione di quello che sarebbe stato riconosciuto come un patrimonio di interesse internazionale da proteggere e valorizzare. In America, ad esempio, il sasso su cui sedeva il famoso capo indiano “Toro Seduto” attrae oggi circa 10.000 turisti l’anno, generando un indotto che ha consentito al paese di sviluppare una economia di tutto rispetto.

Ma siamo in Italia, dove non c’è alcuna considerazione per la forte vocazione agricola, per l’elevata potenzialità turistica, dove le testimonianze storiche del nostro passato sono viste con fastidio ed i nostri governanti pensano al territorio come ad uno spazio da edificare

Qui, invece di valorizzare questo immenso patrimonio archeologico, che il mondo ci invidierebbe, un miope interesse politico ed economico prevale su tutto, mettendo in evidenza una volta ancora la cecità dei nostri amministratori. Si assiste quindi ad una progettazione che, invece di guardare alla valorizzazione del sito attraverso la realizzazione di un parco archeologico, mira a valorizzare la chiesa e gli immobili residenziali previsti relegando così gli scavi a mero elemento decorativo dell’area.

L’importanza della Villa, oltre ad un ninfeo ed a delle vasche termali emersi in occasione degli scavi realizzati in questi anni, è rappresentata dalla presenza di numerosi mosaici per i quali, in occasione del “XX° Colloquio alla AISCOM della Associazione Italiana per lo studio e la conservazione del mosaico” tenutosi a Roma nel marzo 2014, esperti nazionali ed internazionali ne hanno sottolineato non solo la rilevanza ma la incredibile unicità.
http://comitatodifesaterritoriale.blogspot.it/2014/05/una-scoperta-in-odore-di-santita.html




Diverse le Università Internazionali disposte a partecipare gratuitamente a campagne di scavo. Se solo ci fosse l’interesse e la lungimiranza degli amministratori locali questo , come  molti altri siti archeologici, potrebbe produrre ricchezza diffusa su tutto il territorio.

Brevi cenni storici:
In passato come oggi, la località ove  sorge San Cesareo (allora denominata Ad Statuas), rappresentava un importante crocevia.

A quell’epoca, la famosa Via  Labicana,  proveniente da Roma,  si intersecava proprio in questo punto con il diverticolo che conduceva alle allora famosissime città di Praeneste (odierna Palestrina), Gabi e Tuscolo.

Tanta era l’importanza di tale area che fu rappresentata nella “Tabula Peutingeriana” ovvero la più antica cartina geografica dell’ Impero Romano.

Proprio qui Giulio Cesare eresse la Villa che, alla sua morte,  divenne villa imperiale e, dopo circa 300 anni, fu ristrutturata da Massenzio che qui ricevette l’incoronazione ad imperatore il 28 0ttobre del 306.d.c.

Aiutaci a fermare questo scempio!

Sottoscrivi la petizione ai nostri banchetti oppure online:


lunedì 4 agosto 2014

ECO FESTA 2014

Il 10 agosto a Zagarolo, nella corte di Palazzo Rospigliosi,  dalle 17, 00 alle 24,00, torna l’eco festa!
Come nella precedente edizione, anche quest’anno il Comitato di Difesa del Territorio, durante tutto l’orario dell’evento,  sarà presente con un proprio punto informativo per divulgare  informazioni sulle attività promosse, sulle criticità ambientali, sul lavoro già svolto e sui progetti futuri.
In particolare alle ore 18,00, nella Sala del Teatrino,  verrà nuovamente presentata la video intervista sul compostaggio di comunità, a dimostrazione che metodi sostenibili e virtuosi di smaltimento dei rifiuti esistono e sono alla portata di tutti, basta volerlo e capire che il futuro non passa necessariamente per l’industria, il cemento e le centrali.
Tante le realtà del territorio che apporteranno il loro contributo, tanti i laboratori proposti , la musica, le degustazioni e i prodotti tipici locali.
Un evento che coniuga il divertimento e la cultura con le buone pratiche sostenibili da applicare nella realtà quotidiana.


Questo il link con i dettagli e il programma della serata: