martedì 10 settembre 2013

Biogas a Gallicano?!!!

             
Che tipo di impianto è?
A Gallicano (Tenuta di Passerano) “vorrebbero” realizzare un impianto per il trattamento della FORSU (Frazione Organica dei Rifiuti) dalla quale si sprigiona un Biogas molto simile al metano che a sua volta alimenterà un motore-generatore per la produzione di Energia Elettrica. Ciò che resta dei rifiuti viene trasformato in Compost (Concime). Questo è quello che dichiarano i proponenti il progetto, aggiungendo che è l’uovo di Colombo in quanto elimina la Frazione Organica ottenuta a valle della Raccolta Differenziata dei Rifiuti producendo, inoltre, degli elementi (energia-compost) a vantaggio della collettività.


VERO O FALSO ? Vediamo di far chiarezza
Per il funzionamento dell’impianto occorrono:
* oltre le 25.000 tonnellate/anno di organico, proveniente quasi tutto dalla differenziata di Roma.
*oltre le 10.000 tonn/anno di Sfalci-Potature e Verde provenienti dalla manutenzione di orti, giardini ecc.
*oltre le 5.000 tonn/anno di Fanghi provenienti dai depuratori posti a valle delle reti fognarie .
Arriveranno 40.000 tonn/anno (125 t/giorno, 21 t/ora) e usciranno c.a 18.000 t/a di compost e c.a 4.000 t/a di residui pericolosi che a causa della loro tossicità e ricchezza di inquinanti, devono essere inviati a un impianto specifico di depurazione dal costo economico e soprattutto ambientale molto alto. I rifiuti organici che alimentano l’impianto vengono sottoposti ad un processo di Digestione Anaerobica (fermentazione in assenza di ossigeno) capace di produrre biogas che, dopo opportuna raffinazione, viene utilizzato per alimentare un generatore della potenza di 1 MW elettrico. Dopo il processo anaerobico, il materiale digestato, viene trattato e per ottenerne un compost.

                                                  Veduta del Castello di Passerano


Considerazioni
Che cosa c’è da aspettarsi da un impianto che brucia gas da rifiuti, inquinerà o no?
Produrrà veramente ammendante compostato da vendere o un ennesimo rifiuto speciale da smaltire?
Che fine faranno i percolati ottenuti nella digestione? Queste domande non sfiorano neanche i nostri amministratori entusiasti.
I problemi che si pongono per le popolazioni locali sono: Odori - Mezzi di trasporto (traffico e inquinamento) - Rumori - Emissioni in atmosfera - Scarti e rifiuti (provocati dalle biocelle e dall’impianto di combustione del biogas) - Collegamento alla rete elettrica e campi elettromagnetici . Gli odori possono derivare da trasporto, movimentazione e stoccaggio dei prodotti necessari ad alimentare l’impianto e dal digestato.
La speculazione economica legalizzata è certamente una deviazione da contrastare, ma a preoccupare sono le conseguenze sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, sull’agricoltura, sul commercio e sul turismo. Impianti industriali ravvicinati che immettono nell’aria agenti inquinanti non sono assolutamente accettabili. Le istituzioni hanno il dovere di lavorare per bonificare l’ambiente e il territorio e non per renderlo ancora più inquinata e insalubre. Tra i diritti dei cittadini vi è in primo luogo quello a un’informazione corretta, puntuale e la più possibile intellettualmente onesta, il contrario di come hanno operato finora i nostri amministratori, visto che è sempre più usuale che ci si accorga di una nuova centrale “sotto casa” solo quando si iniziano a vedere le ruspe nel cantieri. SI RICORDINO che “IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici”.

Per contatti:
Gruppo Facebook, cerca: Comitato di Difesa del Territorio

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