sabato 7 settembre 2013

Stop Biomasse Stop Biogas

Cos’è la biomassa?

La frazione organica dei rifiuti e tutto quanto deriva da sfalci e potature di parchi e giardini pubblici e privati. La sostanza organica o biomassa (SO) contenuta nei rifiuti, sia urbani, sia da attività agricole, può essere degradata, stabilizzata ed eventualmente trasformata in fertilizzante in due modi: aerobico (all’aria) e anaerobico (in assenza d’aria). L’aerobico demolisce la sostanza organica in modo “naturale” e non produce gas combustibili. Se si utilizza l’organico selezionato (da raccolta differenziata spinta e potature verdi), si produce un fertilizzante naturale ottimo per impieghi in agricoltura e florovivaismo nella forma di compost di qualità.
L’anaerobico agisce per lo più a caldo, con produzione di metano e altri gas inquinanti (bruciati per ottenere energia elettrica) e il “percolato”, liquido altamente inquinante. Il rifiuto esausto viene poi “stabilizzato” in presenza d’aria e, a seconda della tipologia, dà origine a un prodotto di composizione chimica e qualità nettamente inferiore al compost aerobico ed è poco adatto per l’agricoltura, oppure a un nuovo rifiuto da portare ancora in discarica.
L’utilizzo principale delle biomasse dovrebbe essere simile a ciò che si verifica in natura : prima di tutto di ausilio alla produzione di cibo, poi ripristino della fertilità del suolo e diretto utilizzo dei materiali (fibre tessili, recupero di sostanze utili ecc.). Pertanto risulta utile il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani (con una adeguata raccolta differenziata), degli scarti delle industrie alimentari, dei mercati ortofrutticoli, delle mense ecc. per produrre compost aerobico da impiegare in agricoltura.

Cos’è un impianto a biogas?

E’ un impianto industriale costituito da: impianto di pretrattamento della biomassa; di serbatoio chiuso (digestore anaerobico) in cui viene introdotta la biomassa che deve fermentare in assenza di ossigeno; centrale termoelettrica per la trasformazione del metano in energia (IMPIANTO INSALUBRE DI CLASSE 1 ai sensi del Regio Decreto 27 luglio1934, n. 1265 “ Testo Unico delle leggi sanitarie” e del D.M. 5 settembre 1994 “ Elenco delle industrie insalubri di cui all’art. 216 del T.U. delle leggi sanitarie”); impianto di trattamento aerobico (con ossigeno) del digestato.



Cos’è il biogas?

E’ una miscela di vari tipi di gas (tra cui anidride carbonica, idrogeno, metano) prodotta dalla fermentazione batterica in anaerobiosi dei residui organici provenienti da rifiuti vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell’agro-industria. Del biogas viene utilizzato solo il metano (utilizzabile per la produzione di energia), gli altri (monossido di carbonio, anidride carbonica, idrogeno solforato, idrogeno) vengono dispersi in aria.

Cos’è il digestato?

E’ il residuo solido, fango, della fermentazione della biomassa. Prima del suo utilizzo deve essere sottoposto ad un ulteriore trattamento, questa volta aerobico.
Negli ultimi anni studi scientifici hanno rilevato che i digestori non riescono a neutralizzare completamente i batteri presenti, in particolare i clostridi che sono batteri termoresistenti (a questa famiglia appartengono i batteri che provocano botulismo e tetano).
Sino a maggio 2012 il digestato era classificato come rifiuto, da giugno con Legge 22.03.2012 n. 83, è classificato “ammendante compostato da digestato”.

Cos’è la forsu?

E’ la parte umida del rifiuto urbano, cioè la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, è assimilata dalla legge alla biomassa.

Cosa sono compost e percolato?

Il Compost naturale, se ottenuto da fermentazione aerobica non comporta formazione di percolati liquidi (estremamente tossici) né quindi necessità di un impianto di depurazione .
Nel compost ottenuto da trattamento solo aerobico, l’azoto è quasi tutto organico a lenta cessione e non è dilavabile.L’azoto ammoniacale prodotto dal processo anaerobico, al contrario, finisce facilmente in falda o nei corsi d’acqua provocando seri danni all’ambiente e all’uomo. Il così detto compostato misto ottenuto dopo digestione anaerobica, specie se questa è stata fatta a “riciclo totale” del percolato, sarà povero di azoto organico ma ricco degli inquinanti ceduti dal percolato assorbito.La qualità del compost sarà scadente o pessima. Un impianto di digestione anaerobica, produce comunque quantità più o meno elevate di percolato liquido che è ricco di azoto ammoniacale solubile (oltre il 40% di quello totale del rifiuto), di salinità (cloruri), di metalli vari, anche pesanti, batteri patogeni etc. In questo quadro il compost definito di qualità, diventa residuale e “non competitivo” o al massimo servirà come specchietto per le allodole. 
Affermare che un impianto produce compost serve solo ai proponenti il progetto per tranquillizzare la popolazione, nascondendosi dietro termini ecologici ecocompatibili. Sono ormai molte le aziende produttrici di frutta e verdure biologiche che hanno escluso dalle loro filiere l’utilizzo del compost ottenuto dagli impianti con processi anaerobici.

Cosa sono i Certificati Verdi e Bianchi?

I verdi sono dei titoli negoziabili che testimoniano la produzione annua di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Se un impianto produce energia da “fonti rinnovabili” emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un impianto alimentato con fonti fossili (ad es. petrolio), il gestore ottiene dei CV che può rivendere (a prezzi di mercato) a industrie o attività che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti rinnovabili, pari al 7,5%, ma non lo fanno o non possono farlo autonomamente. I produttori di energia da fonti rinnovabili hanno
anche la “priorità di dispacciamento” cioè la garanzia che il gestore della rete, comperi prioritariamente l’energia così prodotta. Compresa quella di inceneritori e gassificatori di rifiuti.
I Certificati Bianchi, proposti nella Legge di Iniziativa Popolare in corso di raccolta firme, che sostituiranno i CV e continueranno a incentivare l’inquinante gestione anaerobica delle biomasse a “biometano” (gran parte del quale, al contrario di quanto sostenuto, dovrà essere bruciato per coprire gli alti fabbisogni interni di energia degli impianti) sono dei "Titoli di Efficienza Energetica" che attestano un risparmio energetico negli usi finali dell'energia.
I soggetti che beneficiano dei CB sono soprattutto i Distributori di Energia Elettrica e di Gas e gli impianti CAR (cogenerazione ad alto rendimento).

Quali sono i possibili danni alla salute?

L’esposizione al biossido di azoto ha rilevanza tossicologica, provoca irritazione dell’apparato respiratorio con alterazioni delle funzioni polmonari, bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare, gli ossidi di azoto contribuiscono inoltre alla formazione delle piogge acide con conseguenze importanti sull’ambiente; l’esposizione alle PM10 comporta patologie legate prevalentemente all’apparato respiratorio in particolar modo negli anziani, nei neonati e bambini che sono a rischio maggiore di asma bronchiale, tosse e catarro; ben più gravi gli effetti delle nano polveri, inesistenti per la legge, ma micidiali per le profonde vie respiratorie. I processi infiammatori innescati aumentano del 30/1000 la probabilità di mortalità cardio-respiratoria; l’esposizione al monossido di carbonio provoca alterazioni significative delle funzioni polmonari, cardiache e nervose, in particolar modo fra neonati, anziani e cardiopatici, provoca cefalea e vertigini, alterazioni psicomotorie con diminuzione della vigilanza. Studi recenti hanno messo in evidenza l’associazione casuale tra aumento del monossido di carbonio e l’incremento della mortalità giornaliera totale di quella specifica per malattie cardiovascolari e respiratorie.



Recuperare materia è prioritario rispetto al recupero di energia

Siamo convinti che l’obiettivo Rifiuti Zero non potrà mai essere raggiunto se si continueranno ad usare i rifiuti, organici e secchi, come materia da bruciare o “digerire” per ricavarne energia. Quando si realizzano impianti come gli inceneritori e i biodigestori, serve continuamente materia (ossia rifiuti o colture dedicate) per garantire ricchi profitti per pochi e danni certi per ambiente e salute di tutti noi. Nel mondo si stanno deforestando migliaia di ettari di terreni vergini per coltivazioni di piante quali la palma da olio, il cartamo o la canna da zucchero per ottenere energia o biocarburanti!
L’unica soluzione all’emergenza rifiuti è la loro riduzione, la raccolta differenziata di qualità con recupero di materia e di compost – mediante il naturale processo di compostaggio aerobico – ed il riciclo.

Non tutto quello che viene chiamato “BIO” è veramente “BIO”

La realtà nuova e devastante di migliaia d’impianti a biomasse che sorgono come funghi intutta Italia grazie ad un pacco di decreti legge di incentivazione sta per dare il colpo digrazia alla vivibilità dei territori e alla salute dei cittadini già abbondantemente compromesse.
L’Italia non ha necessità di produrre energia, oggi ne produce già più del doppio di quella che consuma nei picchi di maggior utilizzo! Il sole e il vento sono le uniche vere fonti di energia rinnovabile, non i rifiuti o la biomassa agricola che consuma suolo a scapito dell’agricoltura. L’emergenza rifiuti non può e non deve essere risolta favorendo speculazioni economiche legate al mercato energetico a totale danno della salute e dell’ambiente.
Le leggi e i decreti incentivano e facilitano il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di digestione anaerobica privilegiando i profitti di pochi a danno della salute di tutti, ignorando completamente il Principio di Precauzione che dovrebbe guidare le scelte.
La green economy, che di verde ha solo il nome e che propone come “ecologiche” volgari operazioni di imprenditoria speculativa, si regge sulle montagne di euro elargite dai GSE, fondi pubblici che tutti noi contribuiamo a pagare con le bollette elettriche.

Il “bio”gas e le “bio”masse sono il nuovo business che consentirà, grazie alla sua polverizzazione su tutto il territorio e alla inevitabile conseguente impossibilità di controllo, il “recupero” di energia dagli umidi a cui sarà facile aggiungere di tutto e di più.

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Comitato di Difesa del Territorio

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