venerdì 14 febbraio 2014

Elena Taglieri sul bitumificio di San Cesareo

Pubblichiamo con grande piacere l'articolo della nostra Elena Taglieri sul bitumificio di San Cesareo.

LA STRIDENTE CONVIVENZA TRA UVA ITALIA, VINI D.O.C. E BITUMIFICIO: SUCCEDE A SAN CESAREO, TERRITORIO GIOVANE IN BILICO TRA VOCAZIONE AGRICOLA E INDUSTRIALIZZAZIONE SELVAGGIA (di Elena Taglieri) 

 

Neppure il quadrante laziale oltre l’hinterland a sud-est della Capitale e nel versante dei Monti Prenestini viene risparmiato da investimenti industriali veramente incompatibili con la vocazione agricola di questo territorio. Infatti è già in funzione nel comune di S.Cesareo, in Località Faeta-Campo Gillaro un impianto di recupero inerti appartenente alla PAOLACCI SRL, che ha ottenuto l’esclusione della procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) con Prot. N. 219162 del 29/10/2009. Di un altro, per lo stoccaggio ed il trattamento rifiuti, proposto dalla ELPIDIA 2000 Srl, (dello stesso gruppo societario PAOLACCI), in via Polense 5, Località Osa (appena fuori del raccordo anulare e ricadente in zona est del comune di Roma direzione direzione Zagarolo), risultano solo progetto e relativa istanza (presentate in data 02.03.2009  ma a tutt’oggi  privo di parere a riguardo. Entrambi gli impianti sono praticamente adibiti alla produzione di conglomerato bituminoso a caldo. Ciò, tradotto in altri termini significa emissioni di fumi e vapori non certo innocui e non a base di terapeutico aerosol. La distanza che li separa non è poi eccessivamente così lontana (11, 26 km), almeno in linea d’aria, ma si sa pure che l’aria non rimane ferma. (http://issuu.com/smoothejazz/docs/istanza_36-2009, http://issuu.com/smoothejazz/docs/progetto e http://issuu.com/smoothejazz/docs/studio_impatto_ambientale_elpidia_s ).

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