mercoledì 19 febbraio 2014

La Petrara, Parco Archeologico o Speculazione Edilizia. Salviamo i resti della Villa di Cesare e Massenzio


In America il sasso su cui sedeva il famoso capo indiano “Toro Seduto” attrae circa 10.000 turisti l’anno generando un indotto che ha consentito al paese di sviluppare una economia di tutto rispetto.

Ma siamo in Italia, e noi, in un paese a forte vocazione agricola, con forte potenzialità turistica ed una ineguagliabile matrice storica, continuiamo a consumare e distruggere il territorio realizzando discutibili opere di interesse pubblico che rischiano di danneggiare o addirittura cancellare per sempre la vocazione e potenzialità del nostro territorio.


Era il 2010 quando a San Cesareo, nelle operazioni di sondaggio realizzate su uno dei sei ettari destinati allo sviluppo di un progetto edilizio, vengono portati alla luce i resti di quella che verrà poi identificata coma “La Villa di Cesare e Massenzio”; una scoperta archeologica, nell’area, seconda solo a Villa Adriana - già patrimonio dell’UNESCO.

In qualsiasi altre parte del mondo, i politici e gli imprenditori locali avrebbero fatto a gara per sviluppare un progetto di recupero e valorizzazione di quello che sarebbe stato immediatamente riconosciuto come un patrimonio da proteggere e valorizzare.

Invece, da allora si è lavorato per verificare come aggirare “l’ostacolo” e valorizzare non tanto l’area archeologica attraverso la realizzazione di un vero e proprio parco quanto, al contrario, valorizzare la chiesa e gli immobili in progetto senza tenere in alcun modo delle numerose interrogazioni e proposte fatte dai Cittadini.

Eppure sono molte le Università Internazionali pronte ad organizzare gratuitamente campagne di scavi per capire l’entità e la vastità di questa antica ed importantissima Villa. Invece, l’unica preoccupante attività di scavo sembra proseguire protette dalle barriere visive erette ai confini del cantiere.

Cosa fanno le ruspe su un terreno di presunta rilevanza archeologica?
Cosa ha fatto l’Amministrazione per verificare la consistenza e possibile valorizzazione di questo antico impianto edilizio?
Cosa ha fatto per salvaguardare i beni rinvenuti?
Cosa ha fatto dal 2011 ad oggi per informare i cittadini di tale scoperta e mobilitare la cittadinanza intorno ad un possibile sviluppo economico dell’area?

Fermiamo la speculazione edilizia in atto a Colle del Noce (La Petrara) che vede i resti della Villa di Cesare e Massenzio relegata ad elemento di abbellimento di un complesso residenziale e di una chiesa che possono sicuramente trovare collocazione presso altra sede.

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